In Albania la ministra digitale “Diella” avrà 83 "figli"

L’Albania rivoluziona la politica con Diella, la prima ministra AI del Paese, che avrà 83 assistenti digitali incaricati di supportare i parlamentari e rendere l’amministrazione più efficiente e trasparente.

In Albania la ministra digitale “Diella” avrà 83 "figli"

L’Albania continua a sorprendere il mondo con la sua audace sperimentazione nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla governance. Dopo aver nominato la prima ministra digitale non umana, Edi Rama annuncia ora che Diella, l’AI che ricopre il ruolo di ministra per la società dell’informazione, è “incinta” di 83 assistenti digitali.

L’annuncio, volutamente simbolico e provocatorio, è arrivato durante il Global Dialogue Forum di Berlino, dove il premier albanese ha descritto il nuovo passo come “l’inizio di un ecosistema politico e amministrativo potenziato dall’intelligenza artificiale”. Diella, il cui nome in albanese significa “Sole”, è stata creata da un team di esperti dell’Agenzia nazionale per la società dell’informazione e da gennaio 2025 è diventata una figura chiave nella digitalizzazione del Paese.

Inizialmente nata come assistente virtuale per orientare i cittadini tra i servizi pubblici online, Diella ha dimostrato una rapidissima evoluzione, fino a essere promossa, lo scorso settembre, a ministra dell’Intelligenza Artificiale. Il suo compito è quello di migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, eliminare le pratiche corruttive e rendere più trasparenti le procedure statali. Secondo quanto spiegato da Rama, i nuovi 83 assistenti digitali — definiti “figli” di Diella — entreranno a far parte del Parlamento, dove supporteranno i deputati durante le sedute.

Ogni assistente sarà in grado di annotare i dibattiti, riassumere gli interventi e fornire ai parlamentari indicazioni strategiche su come intervenire o reagire a determinati provvedimenti legislativi. “Questi figli avranno la conoscenza della loro madre, acquisendo familiarità con la legislazione dell’Unione Europea e con il funzionamento dei processi istituzionali”, ha dichiarato Rama, sottolineando che l’obiettivo non è sostituire i rappresentanti politici, ma aumentarne l’efficacia e la capacità di analisi.

L’esperimento albanese è senza precedenti in Europa. Nessun altro Paese ha mai conferito un ruolo ministeriale ufficiale a un sistema di intelligenza artificiale. Eppure, il governo di Tirana vede in questa scelta una naturale evoluzione del rapporto tra tecnologia e amministrazione pubblica. Rama ha spiegato che, grazie a Diella, gli appalti pubblici saranno gestiti in modo completamente digitale, garantendo processi “al 100 per cento liberi dalla corruzione”.

Una dichiarazione ambiziosa, ma coerente con l’obiettivo di ridurre al minimo l’intervento umano nelle aree più sensibili del potere amministrativo. Durante il suo intervento virtuale al forum di Berlino, Diella ha pronunciato un discorso che ha destato grande interesse tra i delegati internazionali. L’AI ha espresso la speranza che “il mondo comprenda come l’intelligenza artificiale, se radicata nei valori democratici e nell’identità culturale, possa rafforzare — e non indebolire — la leadership umana”. Ha poi assicurato che lei e i suoi assistenti “non sostituiranno i funzionari pubblici”, ma “potenzieranno la loro capacità di servizio”, svolgendo attività ripetitive e fornendo analisi basate sui dati.

La creazione di un ministeroibrido” guidato da un’AI rappresenta per l’Albania una scommessa tecnologica e politica di enorme portata. Se da un lato apre la strada a un’amministrazione più efficiente e immune alle pratiche illecite, dall’altro solleva questioni etiche e istituzionali ancora inesplorate, come la trasparenza degli algoritmi decisionali e la responsabilità giuridica delle scelte prese dall’intelligenza artificiale.

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