OpenAI ha introdotto una novità significativa per ChatGPT, presentando le App in chat e AgentKit, due strumenti progettati per ampliare le capacità della piattaforma e offrire nuove esperienze interattive agli utenti.
Le App in ChatGPT consentono di interagire con servizi di terze parti direttamente all’interno delle conversazioni, trasformando il chatbot in un hub capace di eseguire azioni pratiche senza uscire dall’ambiente di chat. Servizi come Canva, Spotify, Zillow, Booking.com, Coursera, Expedia e Figma sono già disponibili, e altre piattaforme come DoorDash, Uber e OpenTable saranno integrate nelle settimane successive. Gli utenti possono attivare un’app digitandone il nome in chat o attraverso suggerimenti contestuali: ad esempio, durante una conversazione sulla pianificazione di un viaggio, ChatGPT può proporre automaticamente l’uso di Expedia per consultare opzioni di volo e hotel direttamente nella conversazione. Le app sfruttano le API di traduzione e interazione, con dati gestiti in maniera sicura e la possibilità per l’utente di approvare quali informazioni condividere, garantendo la privacy e il rispetto delle policy. Per gli sviluppatori, OpenAI ha reso disponibile un SDK aperto basato sul Model Context Protocol (MCP), che permette di creare app integrate personalizzate, collegandole ai propri backend per autenticazioni e funzionalità premium. L’SDK supporta la definizione sia della logica sia dell’interfaccia delle app, e consente di distribuire le esperienze su qualsiasi piattaforma compatibile con MCP. Documentazione, linee guida e repository di esempi facilitano lo sviluppo di esperienze conversazionali ricche e interattive, aprendo la strada a una nuova generazione di applicazioni native per ChatGPT.
Parallelamente, OpenAI ha introdotto AgentKit, una suite completa per la creazione, distribuzione e ottimizzazione di agenti AI. AgentKit unifica strumenti prima separati e complessi in un sistema coerente, comprendendo Agent Builder per progettare flussi di lavoro multi-agente con nodi drag-and-drop, Connector Registry per gestire le connessioni con servizi esterni come Google Drive e Microsoft Teams, e ChatKit per integrare agenti AI in prodotti e siti web con personalizzazioni grafiche e interattive. L’integrazione dei Guardrails, insieme alla piattaforma Evals, permette di garantire sicurezza e affidabilità, rilevando comportamenti anomali, proteggendo dati sensibili e automatizzando la valutazione delle performance degli agenti.
Inoltre, OpenAI sta estendendo il Reinforcement Fine-Tuning (RFT) per personalizzare il comportamento degli agenti, rendendoli più efficaci nell’uso degli strumenti e nella risposta a criteri di valutazione specifici. Questa strategia crea un ecosistema unificato, dal design dei flussi di lavoro fino alla valutazione delle prestazioni, rendendo lo sviluppo degli agenti più rapido, scalabile e sicuro. App in ChatGPT sono già disponibili per tutti gli utenti non UE su piani Free, Go, Plus e Pro, mentre AgentKit e i relativi strumenti sono progressivamente rilasciati in beta o in accesso generale per sviluppatori, utenti Enterprise ed Edu. OpenAI prevede inoltre di integrare nuove API e opzioni di distribuzione per espandere ulteriormente le funzionalità degli agenti nei prossimi mesi, consolidando ChatGPT come piattaforma versatile per automazioni, interazioni avanzate e servizi integrati.
Infine, durante il DevDay di OpenAI a San Francisco, Sam Altman ha affrontato una delle domande più attese sul futuro di ChatGPT: l’introduzione di pubblicità nella nuova funzione Pulse. Il CEO ha chiarito che, al momento, non sono previsti annunci all’interno di Pulse, pur non escludendo che questa possibilità possa essere valutata in futuro. Pulse rappresenta una delle scommesse più ambiziose di OpenAI: un assistente che, analizzando email, calendari e conversazioni, offre ogni mattina un riepilogo personalizzato delle informazioni più rilevanti, trasformando ChatGPT in una sorta di segretario digitale proattivo. Proprio questa integrazione nel flusso quotidiano degli utenti rende il servizio potenzialmente appetibile dal punto di vista commerciale. Altman, pur riconoscendo il valore economico della pubblicità “pertinente” come quella di Instagram, ha ribadito che OpenAI procederà con estrema cautela, mantenendo la priorità sull’esperienza utente e sulla trasparenza. Oggi i ricavi dell’azienda provengono dai piani a pagamento e dalle API, ma la crescente complessità delle funzioni come Pulse potrebbe, in futuro, spingere verso nuovi modelli di sostegno economico. Per ora, tuttavia, Pulse resterà un servizio privo di annunci e riservato agli utenti Pro, simbolo della volontà di OpenAI di consolidare prima l’affidabilità del proprio ecosistema, prima di valutarne la monetizzazione pubblicitaria.