Fedez nel mirino: polemica per la strofa su Sinner e l’accento “Hitleriano”

La recente strofa di Fedez che accosta l’accento di Jannik Sinner a quello di Adolf Hitler scatena indignazione bipartisan, coinvolgendo politici, minoranze linguistiche e opinione pubblica.

Fedez nel mirino: polemica per la strofa su Sinner e l’accento “Hitleriano”

Negli ultimi giorni, il rapper Fedez si è trovato al centro di una polemica di ampio respiro per una strofa del suo nuovo brano condivisa su Instagram. Le parole incriminate recitavano: «L’Italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner. Purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler». L’accostamento, giudicato offensivo da molti, ha scatenato un’ondata di critiche sia online che tra i rappresentanti istituzionali, facendo riflettere sul ruolo e la responsabilità dei personaggi pubblici nel linguaggio e nella rappresentazione di identità culturali.

La reazione politica non si è fatta attendere. I parlamentari dell’Svp, partito autonomista dell’Alto Adige, tra cui Julia Unterberger e Manfred Schullian, hanno pubblicato una nota ufficiale in cui definiscono l’affermazione «offensiva per l’intera minoranza di lingua tedesca in Italia». Secondo l’Svp, Fedez avrebbe banalizzato l’identità di una comunità storicamente radicata, ignorando il valore culturale dell’accento di Sinner, che rappresenta un patrimonio linguistico e identitario dell’Alto Adige.

La polemica ha messo in evidenza quanto la satira e la provocazione, se non calibrate, possano generare effetti di esclusione e offesa verso interi gruppi sociali. Anche Fratelli d’Italia ha preso posizione, con il l consigliere comunale di Bolzano Giuseppe Martucci che ha depositato un esposto in procura e il deputato Alessandro Urzì che ha condannato le parole del rapper, sottolineando come possano influenzare i giovani e creare un’immagine distorta delle minoranze linguistiche. Urzì ha espresso piena solidarietà a Sinner, evidenziando che la sua identità bilingue non inficia la sua italianità, ma anzi ne arricchisce il profilo culturale e personale.

Il riferimento storico al nazismo, secondo il deputato, è fuori luogo e amplifica l’offesa, oltre a sottovalutare la complessità storica e sociale della regione di provenienza del campione di tennis. Il senatore del gruppo Autonomie, Luigi Spagnolli, ha inoltre evidenziato il meccanismo mediatico sotteso alla vicenda. L’artista, secondo il politico, genera attenzione e commenti che alimentano la visibilità del suo lavoro, guadagnando popolarità e interesse economico.

Tuttavia, in un contesto storico in cui la sensibilità verso identità e minoranze è fondamentale, la scelta di Fedez appare fuori luogo e poco responsabile. Spagnolli ha sottolineato l’importanza di distinguere tra provocazione artistica e denigrazione gratuita, ricordando figure come Carlo Acutis, Papa Leone, Elly Schlein e Jannik Sinner, che, con azioni e impegno, contribuiscono a un mondo migliore, senza ricorrere a linguaggi provocatori e divisivi.

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