Gli esperti italiani osservano con attenzione l’evoluzione dei virus respiratori, tra la risalita dei casi di Covid-19 trainati dalla variante Stratus (XFG) e l’arrivo dell’influenza 2025-2026, che già si manifesta con i primi episodi nel nostro Paese. I segnali provenienti dall’emisfero australe non lasciano presagire una stagione leggera, e in Italia ci si prepara a mesi complessi sul fronte sanitario. Il ministero della Salute ha comunicato nell’ultimo bollettino oltre 2.800 positivi settimanali, contro i circa 2.000 della settimana precedente.
Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo e docente all’Università Statale di Milano, i dati ufficiali sarebbero sottostimati: nella pratica clinica quotidiana i casi osservati sono maggiori. A preoccupare è soprattutto la nuova variante Stratus (XFG), definita immunoevasiva e caratterizzata da una diffusione più efficace, che rende difficile il lavoro delle difese naturali dell’organismo. Pregliasco ricorda inoltre che la riapertura delle scuole favorirà la circolazione del virus, con una dinamica fatta di onde ricorrenti, come quelle di un sasso lanciato in uno stagno.
Parallelamente, si affaccia anche l’influenza stagionale. L’analisi dei dati australiani, che anticipano l’andamento nell’emisfero nord, mostra una diffusione sostenuta dei ceppi A/H3N2 e B/Victoria. L’esperienza australiana suggerisce un inverno impegnativo anche in Italia, con un potenziale coinvolgimento del 15-25% della popolazione. Questo significherebbe che fino a un italiano su quattro potrebbe essere interessato da sindromi simil-influenzali. Pregliasco prevede numeri in linea con la scorsa stagione, che aveva superato i 16 milioni di casi.
Il rapporto della Sorveglianza Integrata SARI dell’Istituto superiore di sanità mostra come nel 2024-2025 siano stati registrati 601 ricoveri in Terapia intensiva per influenza, con 134 decessi. Pur trattandosi di valori più bassi rispetto al 2023-2024, i dati confermano la pericolosità della malattia, soprattutto nei soggetti fragili e non vaccinati. Le regioni con incidenza maggiore sono state Valle d’Aosta, Bolzano, Toscana e Trento, mentre quelle con meno casi gravi sono risultate Campania, Sicilia e Sardegna. Gli esperti insistono sull’importanza della vaccinazione.
Anna Teresa Palamara, responsabile del Dipartimento di malattie infettive dell’Iss, ricorda che i fragili corrono rischi maggiori e devono proteggersi seguendo le raccomandazioni del ministero. Pregliasco evidenzia la necessità di una campagna vaccinale organizzata e capillare, che possa unire la somministrazione dei vaccini anti-influenza e anti-Covid. Luoghi accessibili, orari comodi e il coinvolgimento diretto dei medici specialisti sarebbero, secondo il virologo, fondamentali per incentivare la partecipazione. Il quadro complessivo mostra come i prossimi mesi saranno condizionati da un “mescolone” di virus respiratori: influenza, Covid e virus respiratorio sinciziale. L’andamento dipenderà anche dal meteo e dalla durata del freddo invernale. La speranza degli esperti è che la risalita attuale dei contagi Covid sia breve, evitando il prolungarsi della pressione sul sistema sanitario come accaduto lo scorso anno.