Tecnologia in movimento: Google, Apple e Samsung alzano il livello con novità tra AI, design e aggiornamenti di sistema

Le ultime mosse di Google, Apple e Samsung mostrano un’accelerazione comune verso esperienze sempre più personalizzate, intelligenti e integrate, dove l’intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave tanto quanto il design e l’usabilità.

Tecnologia in movimento: Google, Apple e Samsung alzano il livello con novità tra AI, design e aggiornamenti di sistema

Le tre grandi protagoniste della scena tech mondiale – Google, Apple e Samsung – continuano a spingere sull’innovazione con una raffica di aggiornamenti, test, progetti sperimentali e dispositivi sempre più evoluti. Dall’arrivo imminente dell’assistente Gemini su Android Auto alle nuove funzionalità AI per Apple Watch, passando per i test della One UI 8 e le versioni esclusive dei pieghevoli Galaxy, ogni marchio sta ridefinendo il proprio ecosistema con scelte strategiche e tecnologiche sempre più mirate. Ecco tutte le novità che stanno già influenzando il presente – e soprattutto il futuro – dei nostri smartphone, smartwatch, tastiere virtuali, assistenti vocali e piattaforme software.

Mondo Google

Android Auto 14.8 apre la strada a Gemini e migliora l’esperienza alla guida

Con la distribuzione in beta della versione 14.8, Android Auto inizia a preparare il campo per il debutto di Gemini, il nuovo assistente AI di Google che andrà a sostituire progressivamente il tradizionale Google Assistant. Il cambiamento è ancora solo nominale: la voce “Assistente” nelle impostazioni è stata rinominata in “Assistente Digitale”, ma le funzionalità restano le stesse, così come le diciture relative al comando vocale “Hey Google” e alle notifiche. Parallelamente, su Google Maps è comparsa una nuova barra di ricerca più ampia con un’icona a forma di valigetta, utile per avviare con un tocco la navigazione verso la destinazione lavorativa preimpostata, anticipando probabilmente l’aggiunta di un tasto simile per il tragitto verso casa. L’aggiornamento include anche miglioramenti per la gestione dei messaggi: ora è possibile comporre messaggi vocali con il nome del contatto già incluso, semplificando le comunicazioni durante la guida. Inoltre, il formato del pacchetto passa agli Split APKs, richiedendo, per chi installa manualmente, app compatibili con file APKM o archivi compressi. L’arrivo di Gemini su Android Auto appare sempre più vicino, e questo aggiornamento ne rappresenta la prima, concreta anticipazione.

Android 16: la prima Canary build introduce piccoli ritocchi, ma nessuna rivoluzione

Con l’addio definitivo alle Developer Preview, Google ha inaugurato il nuovo ciclo di test per Android 16 attraverso il canaleCanary”, debuttando con la build QPR1 del 10 luglio. Questa prima versione sperimentale si concentra su modifiche minori, come la possibilità di rimuovere l’AI Mode dal widget di ricerca nella Home, il ritorno del widget “utenti” e l’icona meteo nuovamente a colori nel widget At A Glance. A livello di impostazioni, il controllo genitori è stato separato dal benessere digitale, mentre nelle opzioni display compare una nuova voce per la “Luminosità HDR avanzata”, utile solo per contenuti in HDR. Tra le novità anche una scorciatoia per il Lock Screen legata al servizio Now Playing. Nonostante l’entusiasmo per il nuovo schema di distribuzione, i cambiamenti sono per ora molto contenuti, segno che il canale Canary servirà più che altro come banco di prova continuo per perfezionamenti incrementali.

Google Chrome per Android riorganizza i gruppi di schede: più spazio alle favicon, addio al tasto ‘+’ fisso

Con l’aggiornamento alla versione 138, Google Chrome per Android riceve un piccolo restyling mirato a migliorare la gestione visiva dei gruppi di schede: l’icona a chevron (^), utilizzata per espandere la vista in griglia, si sposta dalla sinistra alla destra della barra inferiore, lasciando così maggiore visibilità alle favicon – le icone dei siti aperti – ora in prima posizione. Al tempo stesso, il pulsante per aprire una nuova scheda (‘+’) perde la sua collocazione fissa e appare dinamicamente accanto all’ultima scheda visibile, o direttamente vicino al chevron se lo spazio è limitato, creando un’interfaccia più compatta ma anche meno prevedibile. Il nuovo layout, già in distribuzione con Chrome 138, potrà essere visualizzato immediatamente forzando l’arresto dell’app: un ritocco che punta a rendere più intuitiva la navigazione mobile, pur chiedendo un piccolo sforzo di adattamento agli utenti abituali.

Google Telefono si rinnova: in arrivo il Material 3 Expressive anche sull’app di chiamata

Con l’avvicinarsi di Android 16, Google continua ad aggiornare le sue app di sistema con il nuovo linguaggio visivo Material 3 Expressive, e tra le prossime in lista c’è anche l’app Google Telefono. Secondo un teardown della versione beta 182.0, saranno introdotti cambiamenti grafici e funzionali che coinvolgeranno il layout della tastiera, la barra laterale e la disposizione dei tab. Le attuali schede “Recenti” e “Contatti” lasceranno il posto a “Inizio” e “Tastierino”, mentre il pulsante fluttuante per avviare la composizione sarà rimosso, sostituito da un accesso rapido ai contatti direttamente sotto la barra di ricerca. Inoltre, la classica icona dei tre puntini per accedere alle opzioni verrà soppiantata da una barra laterale, rendendo più immediato l’accesso a impostazioni, cronologia, guida e rubrica. Un restyling che punta a uniformare l’esperienza visiva e funzionale dell’intero ecosistema Android secondo la nuova filosofia di design di Google.

Gboard si prepara a introdurre SmartEdit: l’editing vocale potenziato da Gemini Nano

Google continua a spingere sull’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno delle sue app più usate, e Gboard non fa eccezione. Secondo un’analisi dell’ultima versione beta 15.6.2 dell’app, il popolare tastierino virtuale sarebbe pronto ad accogliere una nuova funzione chiamata SmartEdit, pensata per rivoluzionare la digitazione vocale. Integrata ma ancora inattiva, questa funzione permetterà agli utenti di inserire, rimuovere, sostituire o capitalizzare parole all’interno di un testo semplicemente usando comandi vocali precisi. Una schermata trapelata mostra vari esempi di utilizzo, suggerendo che SmartEdit potrebbe trasformare il modo in cui scriviamo usando la voce. Il tutto sarà probabilmente gestito dall’intelligenza Gemini Nano, in grado di interpretare in tempo reale le richieste dell’utente. Secondo le prime informazioni, la funzione dovrebbe debuttare inizialmente sui dispositivi Pixel, a partire dalla serie Pixel 10, sfruttando l’integrazione nativa con i comandi smart del Gboard.

Android Canary: Google rivoluziona le beta di Android con aggiornamenti continui e anticipati

Google rivoluziona il sistema di beta testing di Android con l’introduzione di Android Canary, un nuovo canale pensato per superare i limiti delle Developer Preview tradizionali. Questo canale permetterà agli sviluppatori di ricevere aggiornamenti continui e automatici via OTA durante tutto l’anno, facilitando la sperimentazione di funzionalità ancora in fase embrionale, anche se non garantite per la release stabile. A differenza delle Developer Preview, che erano disponibili solo nei primi mesi di sviluppo e richiedevano installazioni manuali, Android Canary offre un flusso costante di build per dispositivi Pixel, con l’obiettivo di migliorare la raccolta di feedback e accelerare il processo di sviluppo. Pur mantenendo attivo il canale Beta per testare funzioni più mature e la compatibilità delle app, Android Canary segna un cambio di paradigma per chi vuole esplorare in anticipo le novità del sistema operativo, seppur con il rischio di incontrare bug e instabilità. La prima build Canary è già disponibile per Pixel 9, ma chi desidera abbandonare questo canale dovrà reinstallare una versione Beta o pubblica, perdendo tutti i dati del dispositivo.

Google Veo 3: l’IA trasforma le foto in video animati da 8 secondi con audio integrato

Google ha ufficialmente attivato la funzione “photo-to-video” all’interno di Veo 3, il modello di generazione video presentato a maggio 2025. Grazie agli strumenti creativi di Gemini, gli utenti possono ora trasformare immagini statiche in videoclip animati di otto secondi, con tanto di effetti sonori. Secondo David Sharon, responsabile della generazione multimodale per Gemini Apps, sono già stati creati oltre 40 milioni di video in appena sette settimane, spaziando da reinterpretazioni moderne delle fiabe fino a esperienze ASMR visive. La funzione, pensata per animare paesaggi, oggetti o perfino disegni a mano, è disponibile per gli abbonati AI Pro e Ultra in paesi selezionati, sia su gemini.google.com che tramite Flow. Ogni clip è protetta da watermark visibili e invisibili (SynthID) per garantire la tracciabilità e la sicurezza dei contenuti.

Il nuovo logo di Gemini sbarca anche sulla versione web: il rebranding è completo

Dopo aver debuttato sulle app Android e iOS, il nuovo logo di Gemini fa il suo ingresso anche sull’interfaccia web, completando il rebranding visivo dell’assistente AI di Google. L’aggiornamento introduce una favicon rinnovata e riconoscibile, con una scintilla arrotondata nei quattro colori iconici di Google. Questo cambio, che coinvolge anche il messaggio “Ciao” ora in blu, non si applica automaticamente alle scorciatoie salvate sul dispositivo: occorre ricrearle per ottenere il nuovo logo. Si tratta di un passo simbolico ma importante che rende l’identità visiva di Gemini finalmente coerente su tutte le piattaforme.

Gemini e WhatsApp: come funziona l’accesso alle chat dopo il 7 luglio

Dal 7 luglio, Google ha introdotto un cambiamento importante nella gestione della privacy per Gemini, il suo assistente AI: ora è possibile usare le estensioni, compresa quella di WhatsApp, anche se si decide di disattivare la cronologia delle interazioni. La novità ha generato preoccupazioni infondate: non c’è alcun accesso automatico alle chat. I messaggi di WhatsApp restano cifrati end-to-end, e Gemini può solo ricevere comandi espliciti o interagire con ciò che l’utente ha visibilmente sullo schermo. Chi desidera maggiore riservatezza può disattivare manualmente l’estensione WhatsApp nelle impostazioni di Gemini.

Mondo Apple

iPhone 17 Pro: nuova finitura nera opaca e camera bar a tutta larghezza nei render trapelati

Dopo settimane di indiscrezioni, il leaker Majin Bu ha diffuso nuove immagini di un modellino dell’iPhone 17 Pro che rivelano una possibile colorazione nera opaca completamente inedita. Il design mette in evidenza l’inedita camera bar lucida, che attraversa orizzontalmente tutta la parte posteriore del dispositivo, creando un netto contrasto con la scocca satinata. Il dummy, pur non essendo un’unità funzionante, rispetta fedelmente linee e proporzioni del modello reale e suggerisce anche un riposizionamento del logo Apple, ora più in basso. Aumentano intanto le voci sulle nuove colorazioni previste: si parla di una variante “Sky Blue” per i modelli Pro e di un’insolita opzione “Lavanda” destinata alla versione standard.

Tutti i colori di iPhone 17 e iPhone 17 Air anticipati da un leak

Con il lancio degli iPhone 17 sempre più vicino, nuovi leak stanno svelando in anteprima le tonalità disponibili per i due modelli base: l’iPhone 17 e il sottilissimo iPhone 17 Air. Le immagini pubblicate dal leaker yeux1122 mostrano gli anelli protettivi delle fotocamere, abbinati al colore del dispositivo, permettendo di intuire le varianti cromatiche. Per l’iPhone 17 si parla di Nero, Blu, Verde, Lavanda e Argento, con la lavanda che rappresenta una novità rispetto al passato. Per l’iPhone 17 Air invece i colori dovrebbero essere Nero, Azzurro, Oro Chiaro e Argento, con un azzurro molto delicato che in alcune luci può sembrare quasi bianco. Questi rumor si allineano con altre anticipazioni recenti, aumentando la credibilità delle informazioni, anche se la conferma definitiva arriverà solo a settembre. Nel frattempo, si attende di scoprire le tonalità delle versioni Pro e Pro Max, con ipotesi su una nuova tinta “Sky Blue” che potrebbe arricchire ulteriormente la palette di Apple.

Apple affida a BOE i pannelli OLED per iPhone 17 Pro venduti in Cina: una mossa tattica tra fiducia e prudenza

Apple ha deciso di affidare al produttore cinese BOE la fornitura dei pannelli OLED destinati agli iPhone 17 Pro e 17 Pro Max, ma con un’importante limitazione: i dispositivi equipaggiati con questi schermi verranno distribuiti esclusivamente in Cina. La notizia segna un momento di svolta per BOE, tornato nel giro dei partner Apple dopo una parentesi difficile nel 2022, quando fu escluso dalla produzione degli OLED per iPhone 13 per modifiche non autorizzate al design dei pannelli. Questo ritorno, sebbene limitato geograficamente, rappresenta un segnale chiaro di rinnovata fiducia, anche se ancora condizionato. Il colosso di Cupertino continuerà a rivolgersi a Samsung Display e LG Display per coprire il fabbisogno del resto dei mercati globali, mantenendo quindi un equilibrio tra qualità comprovata e apertura verso nuovi fornitori. L’iniziativa risponde a una doppia logica: rafforzare la supply chain in Cina — mercato chiave per Apple — e mantenere alta la competizione tra partner industriali, spingendo BOE a migliorare ulteriormente i propri standard.

L’intelligenza artificiale comportamentale: la nuova svolta dell’Apple Watch per la salute

Un recente studio supportato da Apple apre le porte a un nuovo modo di monitorare la salute tramite Apple Watch, superando l’approccio tradizionale basato solo sui dati biometrici in tempo reale. Il progetto ruota attorno a un modello chiamato Wearable Behavior Model (WBM), un sofisticato sistema di intelligenza artificiale addestrato su miliardi di ore di dati raccolti tramite dispositivi Apple e in grado di interpretare comportamenti e abitudini dell’utente nel lungo periodo. Il modello analizza metriche come la qualità del sonno, la frequenza cardiaca variabile, il numero di passi o la mobilità generale, rilevando variazioni nel tempo per identificare precocemente condizioni di salute, anche transitorie. Tra i risultati più sorprendenti emersi, c’è la capacità del sistema di rilevare la gravidanza con una precisione del 92% combinando dati comportamentali e biometrici. Al momento, il WBM non è integrato in nessuna funzione accessibile al pubblico, ma la sua esistenza dimostra che la tecnologia indossabile firmata Apple ha già il potenziale per anticipare segnali di malessere o cambiamenti fisiologici in modo più raffinato e proattivo. La ricerca rappresenta un cambio di paradigma nella salute digitale e apre nuovi orizzonti sul futuro del benessere personalizzato e predittivo.

Mondo Samsung

Galaxy S23 FE si prepara alla One UI 8: Samsung dà il via ai test interni

Samsung ha avviato i test interni della nuova interfaccia One UI 8 basata su Android 16 per il Galaxy S23 FE, con il primo firmware di prova (versione S711BXXU9FYG2) già avvistato sui server ufficiali dell’azienda. La nuova versione dell’interfaccia, già introdotta nei recenti pieghevoli Galaxy Z Flip7, Flip7 FE e Fold7, è attualmente in fase di test sulla sola variante europea dello smartphone, ma ci si aspetta un rilascio più ampio nel breve termine, trattandosi di un aggiornamento non particolarmente complesso. Oltre al Galaxy S23 FE, Samsung sta lavorando all’estensione della One UI 8 anche su altri modelli della gamma Galaxy, inclusi Galaxy S24, Galaxy S23, Flip6, Fold6 e persino dispositivi di fascia media come Galaxy A56 e A36. L’update promette miglioramenti sotto il profilo delle prestazioni, un design ancora più fluido e nuove funzionalità basate su Galaxy AI, pensate per ottimizzare l’esperienza quotidiana. Anche se un calendario ufficiale di rilascio non è stato ancora annunciato, è già possibile accedere al programma beta per la serie Galaxy S25 in alcuni paesi selezionati, preludio a una distribuzione globale nei prossimi mesi.

Galaxy S26 Ultra: novità clamorosa per la fotocamera, arriva un sensore Sony da 200 MP?

Samsung potrebbe rivoluzionare ancora una volta il comparto fotografico dei suoi flagship. Secondo quanto riportato dall’informatore Fixed Focus Digital su Weibo, il futuro Galaxy S26 Ultra potrebbe abbandonare il tradizionale sensore proprietario in favore di una soluzione Sony, segnando una svolta dopo tre generazioni. Il nuovo modulo fotografico principale dovrebbe vantare una risoluzione da ben 200 MP con un sensore da 1/1,1 pollici, promettendo performance elevate soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Il passaggio a un sensore Sony potrebbe rappresentare una scelta strategica anche per quanto riguarda la qualità delle immagini, vista la comprovata esperienza dell’azienda giapponese nella fotografia mobile. In più, Samsung potrebbe introdurre nuovamente un’apertura variabile, che, se combinata con questo nuovo componente, permetterebbe scatti più luminosi e dettagliati in ogni contesto. Se confermate, queste novità segnerebbero non solo un cambio tecnologico, ma anche un importante debutto per Sony nel segmento dei sensori ad alta risoluzione, ancora inediti sul mercato.

Labubu conquista il lusso hi-tech: Caviar lancia edizioni limitate per Galaxy Z Fold7 e Flip7

Con l’inizio della stagione scolastica in Asia, il celebre personaggio Labubu – nato dalla matita del collettivo artistico How2Work – ha fatto il suo ingresso anche nel mondo dell’alta personalizzazione tecnologica, grazie a una nuova collaborazione con Caviar. L’atelier russo, noto per trasformare smartphone di fascia alta in pezzi unici da collezione, ha annunciato due nuove edizioni limitate ispirate a Labubu per i pieghevoli Samsung Galaxy Z Fold7 e Galaxy Z Flip7. Questi modelli esclusivi sono impreziositi da dettagli in smalto, finiture placcate in oro e veri frammenti di meteorite, rendendo ogni unità un oggetto d’arte per collezionisti e appassionati di tecnologia di lusso. Il Galaxy Z Fold7 in versione Labubu parte da 10.340 dollari, mentre il Galaxy Z Flip7 parte da 8.910 dollari, e ogni modello è prodotto in appena 8 esemplari a livello globale

Tizen OS si espande ancora: Samsung vuole dominare il mercato delle Smart TV anche con i produttori terzi

Samsung ha annunciato un’importante espansione del programma di licenza per Tizen OS, con l’obiettivo di portare il suo sistema operativo proprietario su un numero ancora maggiore di Smart TV realizzate da marchi terzi. La strategia, già sperimentata in passato, punta ora a consolidare la leadership globale dell’azienda anche nel settore software, aprendo le porte di Tizen a produttori come EKO, QBELL, RCA e Axdia, attivi in mercati strategici tra Europa, Nord America, Sud America e Australia. Le nuove Smart TV con Tizen offriranno accesso al catalogo dei canali FAST di Samsung TV Plus, a servizi di cloud gaming tramite Gaming Hub, alla piattaforma SmartThings e a una libreria di app in continua espansione. Il tutto accompagnato da un modello di business che include licenze a pagamento, pubblicità, raccolta dati e commissioni dallo store ufficiale. Samsung, che oggi vanta oltre 200 milioni di TV equipaggiate con Tizen OS, mira a rafforzare il suo ecosistema mantenendo al contempo flessibilità per i partner e una user experience competitiva a livello globale.

Samsung Auto DeX non è un’alternativa ad Android Auto: cosa cambia davvero

Nonostante il recente fermento mediatico, è bene chiarire che Samsung Auto DeX non rappresenta in alcun modo una vera alternativa ad Android Auto. A sottolinearlo è un’approfondita analisi di Android Authority, che ha smontato ogni illusione legata alla possibilità di vedere presto un sistema parallelo di infotainment firmato Samsung su scala globale. La confusione nasce dall’esistenza di Samsung Auto, disponibile solo in Cina, e dalla scoperta dell’inedita sigla “Auto DeX” all’interno del relativo APK. Tuttavia, Auto DeX non è altro che una denominazione informale per indicare una modalità desktop adattata, simile a Samsung DeX, da utilizzare su schermi esterni in contesti automobilistici, ma non pensata per sostituire Android Auto. Il tutto si scontra con vincoli tecnici e territoriali molto rigidi: per esempio, per usare Samsung Auto è necessario installare un plugin esclusivo dello store cinese e disporre di un’unità compatibile, spesso da riconfigurare come se fosse destinata al mercato cinese. Al di fuori di questa complessa catena, è impossibile utilizzare il servizio. Ecco perché Samsung Auto DeX resta un esperimento circoscritto, privo di piani di espansione globali e fortemente dipendente da condizioni hardware e software molto specifiche.

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