Scuola, allarme Invalsi 2025: uno studente su due non capisce un testo scritto, male anche in matematica

I risultati dei test Invalsi 2025 mostrano una scuola italiana sempre più inclusiva ma con competenze in calo: peggiorano i punteggi in italiano e matematica, e aumentano le distanze tra Nord e Sud.

Scuola, allarme Invalsi 2025: uno studente su due non capisce un testo scritto, male anche in matematica

I risultati dei test Invalsi 2025 mostrano una scuola italiana sempre più inclusiva ma con competenze in calo: peggiorano i punteggi in italiano e matematica, e aumentano le distanze tra Nord e Sud. La scuola italiana porta più studenti al diploma ma fatica a garantire competenze adeguate: è questa la fotografia scattata dal rapporto Invalsi 2025, presentato alla Camera alla presenza del ministro Giuseppe Valditara.

Le prove, che hanno coinvolto oltre 3 milioni di alunni in tutte le fasce scolastiche, mostrano un calo generalizzato delle performance, soprattutto in italiano e matematica, mentre migliorano i risultati in inglese. Il dato più allarmante riguarda gli studenti dell’ultimo anno delle superiori: solo il 52% raggiunge il livello base in italiano e appena il 49% in matematica, con picchi negativi nel Mezzogiorno, dove in regioni come Sicilia, Calabria, Sardegna e Campania, le percentuali di competenza si abbassano drasticamente. In particolare, in Sardegna, in matematica, il 70% degli studenti non raggiunge la soglia minima.

Nonostante la diminuzione della dispersione scolastica esplicita – che ha già superato l’obiettivo PNRR fissato al 10,2% entro il 2026 – la cosiddetta dispersione implicita (ovvero il numero di studenti che termina il percorso scolastico senza aver acquisito le competenze fondamentali) è in aumento: nel 2025 si è attestata all’8,7%, in crescita rispetto al 6,6% del 2024. La complessità crescente della popolazione scolastica, sempre più eterogenea per contesto sociale e background culturale, rappresenta una delle sfide più urgenti per il sistema educativo italiano.

A livello territoriale, il divario tra Nord e Sud resta significativo, anche se si registrano lievi segnali di miglioramento. Nelle classi seconde delle superiori, ad esempio, la differenza di competenze in matematica tra le due macro-aree si riduce da 31 punti nel 2023 a 23 punti nel 2025. Tuttavia, permane una forte disomogeneità tra regioni: in alcune zone del Sud, meno della metà degli studenti raggiunge livelli accettabili già in terza media.

Le prove svolte nella scuola primaria confermano una sostanziale stabilità rispetto agli anni precedenti, ma evidenziano comunque un lieve calo rispetto al periodo pre-pandemico. Già dalla seconda elementare emergono gap importanti in comprensione del testo e matematica, con risultati più bassi soprattutto tra le bambine in ambito logico-matematico. Da segnalare, invece, un dato sorprendente: in alcune scuole del Mezzogiorno, nelle prime classi, i risultati sono stati “straordinariamente superiori” rispetto al Nord, se considerati al lordo della componente migratoria. Per la prima volta, nel 2025, Invalsi ha anche testato le competenze digitali, con risultati positivi: la maggioranza degli studenti di 15 anni ha dimostrato una buona padronanza nell’uso delle tecnologie per apprendere, comunicare e creare contenuti. Il ministro Valditara ha ribadito la necessità di ripensare i programmi scolastici, soprattutto per quanto riguarda la grammatica italiana, e ha annunciato interventi a partire dalla scuola primaria.

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