Chiara Ferragni, la (ex?) reginetta dell’impero digitale, tira fuori le unghie e si riprende il suo trono, o almeno ci prova. Con un annuncio bomba su Instagram, la cremonese più famosa d’Italia ha sganciato la notizia: è diventata azionista di maggioranza del suo brand, il Chiara Ferragni Brand, con un bel 99% delle quote. Altro che pandoro-gate, qui si parla di un’operazione da vera leonessa: ha rilevato le quote della Fenice Srl, la società che controlla i marchi del suo piccolo (e traballante) impero, e l’ha pure rinominata.
Ma attenzione, perché dietro il post motivazionale si nasconde un dramma economico che sa di Titanic: il brand è in caduta libera, e Chiara lo sa bene. Ha titolato il suo post su Instagram con l’espressione da brindisi “To new starts and to whatever they might be” (trad. “A nuovi inizi e a ciò che potrebbero essere“), come se fosse l’inizio di una favola. Ma la realtà è ben diversa, e lei stessa lo ammette, spiegando che non intende raccontare una favola, perché le favole non esistono.
I numeri, infatti, parlano chiaro e sono da brivido. Il 2023 aveva chiuso con ricavi ancora decenti, 11-12 milioni, contro i 14,3 del 2022, ma il pandoro-gate di dicembre ha lasciato il segno. Il vero disastro è arrivato nel 2024: fatturato crollato a meno di 2 milioni, con perdite cumulate (2023 e 2024) che sfiorano i 10 milioni. La Fenice ha tagliato i costi all’osso (un milioncino nel 2025), i dipendenti sono passati da 16 a 8, e gli uffici? Chiusi, con un trasloco nella sede di Sisterhood, la holding di Chiara. Altro che glitter e lustrini, qui si respira aria di crisi nera.
Ma Chiara non ci sta a fare la vittima e si gioca il tutto per tutto. Ha scritto che per la prima volta è diventata azionista di maggioranza del Chiara Ferragni Brand, sottolineando che non si tratta solo di una questione di quote, ma di un nuovo inizio. Ha aggiunto che questa decisione rappresenta un passo concreto, una scelta per rimettere le mani sulla sua storia, senza delegare e senza più fingere che tutto vada bene quando non è così.
Ha poi spiegato che per lei significa assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere e cambiare, sentendosi finalmente libera nel portare avanti il suo brand e il suo nome. Fino a ieri, Chiara divideva la torta con i soci Paolo Barletta (40%) e Pasquale Morgese (27,5%), mentre lei aveva il 32,5%. Ora ha fatto piazza pulita, e sui social c’è chi grida al colpo di scena: “Davvero pensa che siamo tutti scemi? È socia unica perché l’hanno mollata tutti!”, tuona un utente su X, mentre altri ironizzano sul suo “nuovo inizio”. E c’è pure chi scommette sul futuro: “Ora spera che Tronchetti la salvi”. Ma Chiara tira dritto, o almeno ci prova, dichiarando che sta provando a costruire qualcosa di nuovo con fatica, lucidità e responsabilità, e che non intende promettere una rinascita perfetta, perché non sta riuscendo a viverla nemmeno lei. La Ferragni, insomma, si mette a nudo, o almeno così vuole farci credere. Ma dietro il post strappalacrime e le frasi a effetto, c’è un’azienda che arranca e un’immagine da ricostruire. Riuscirà a risorgere dalle ceneri del pandoro-gate, o sarà l’ennesimo capitolo di una favola che non ha più il lieto fine? Una cosa è certa: Chiara ha messo la faccia (e i soldi) sul tavolo. E ora, o la va, o la spacca.