Google è di nuovo sotto i riflettori, ma stavolta per una serie di eventi che spaziano dalla giustizia americana alla tecnologia AI, passando per le funzionalità Android. Il colosso di Mountain View si trova infatti al centro di una storica sentenza antitrust, mentre da un lato frena lo sviluppo di alcune funzioni di sistema, e dall’altro accelera con una nuova generazione di intelligenza artificiale. Ecco cosa sta succedendo.
Sconfitta storica: Google riconosciuta colpevole di monopolio pubblicitario
Una decisione destinata a fare scuola: il giudice distrettuale Leonie Brinkema ha stabilito che Google ha esercitato pratiche anticoncorrenziali nel mercato della pubblicità display online. Il Dipartimento di Giustizia USA aveva accusato l’azienda di aver legato in modo artificiale i suoi server pubblicitari per editori agli scambi pubblicitari, limitando la concorrenza per oltre un decennio. La corte ha dato ragione al governo, parlando di “danno sostanziale” a editori e utenti.
Google è stata ritenuta responsabile secondo le sezioni 1 e 2 dello Sherman Act, aprendo la strada a possibili sanzioni e cambiamenti radicali nella struttura dei suoi servizi pubblicitari. In un contesto già teso per l’altra causa legata al motore di ricerca, la pressione su Google continua a crescere.
Riavvio automatico degli smartphone Android: funzione rinviata
Sembrava imminente l’introduzione di una nuova funzione che avrebbe permesso ai dispositivi Android di riavviarsi automaticamente ogni tre giorni in caso di inattività, aumentando la sicurezza dei dati attraverso la crittografia dello stato “Before First Unlock“. Tuttavia, Google ha smentito le indiscrezioni: la funzione è ancora in fase embrionale e non è stata nemmeno completata la sua interfaccia grafica. L’azienda ha comunque confermato che il riavvio sarà del tutto opzionale, lasciando agli utenti la scelta di attivarlo. Una decisione che punta a bilanciare sicurezza e controllo personale, ma che al contempo rivela un ritardo rispetto alle aspettative.
Gemini 2.5 Flash: l’intelligenza artificiale ibrida debutta in anteprima
Sul fronte opposto, Google mostra il suo volto più innovativo con l’arrivo di Gemini 2.5 Flash, disponibile in anteprima su piattaforme come Vertex AI e AI Studio. Questo nuovo modello AI promette performance elevate con una struttura ibrida, in grado di attivare o meno il ragionamento a seconda del compito da svolgere. Con costi molto competitivi – da 0,14 euro per milione di token in input fino a 3,26 euro con ragionamento attivo – Gemini 2.5 punta a soddisfare sviluppatori e aziende che necessitano di un’intelligenza artificiale più versatile e reattiva, mantenendo tempi di risposta ridotti.