Apple ha deciso di mantenere TikTok e le altre applicazioni di ByteDance sul proprio App Store statunitense per almeno altri 75 giorni, una mossa che arriva dopo le rassicurazioni ricevute dall’amministrazione Trump tramite la procuratrice generale Pam Bondi.
La questione, da tempo al centro di tensioni politiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina, continua a rimanere intricata, tra interessi economici, sicurezza nazionale e dinamiche elettorali. Secondo fonti vicine alla vicenda, Apple ha ricevuto una lettera da Bondi che la invitava a seguire il nuovo ordine esecutivo firmato dal presidente Trump, il quale proroga la sospensione del divieto di TikTok negli USA. Questa proroga, ufficializzata con un post sulla piattaforma Truth Social, permette all’app di restare disponibile mentre si lavora a un accordo più ampio per garantire il controllo statunitense sull’applicazione.
Non è la prima volta che Apple interviene sulla questione: già a febbraio aveva ripristinato TikTok sullo store dopo aver ricevuto una comunicazione simile, sempre da Bondi, in merito a un precedente ordine esecutivo. Anche Google, tramite il Play Store, continua a ospitare l’app, sebbene non siano stati rilasciati commenti ufficiali da parte dell’azienda. Il contesto che circonda questa decisione è piuttosto articolato. Nei giorni scorsi, infatti, gli Stati Uniti erano vicini a finalizzare un accordo per creare una versione americana di TikTok, a maggioranza detenuta da investitori statunitensi.
L’intesa avrebbe avuto anche l’approvazione di ByteDance, ma è stata messa in standby dopo che Trump ha deciso di imporre nuove tariffe commerciali, portando il dazio complessivo sulle importazioni cinesi al 54%. La questione di TikTok è esplosa inizialmente per le preoccupazioni legate alla sua proprietà cinese.
Legislatori americani temono che l’app possa essere usata come strumento per raccogliere dati sensibili sugli utenti statunitensi, anche in virtù delle leggi cinesi che obbligano le aziende a collaborare con le autorità di Pechino. Curiosamente, Trump — che in passato era favorevole a un divieto netto — ha ammorbidito la propria posizione, affermando di avere ormai “un debole per TikTok”. A dimostrazione del cambiamento di rotta, mercoledì scorso Trump e alcuni membri della sua amministrazione hanno esaminato una proposta avanzata da un consorzio di investitori americani, tra cui Oracle, Blackstone e Andreessen Horowitz. Secondo Bloomberg, il piano prevederebbe che il 50% della nuova TikTok USA venga posseduto da nuovi investitori esterni, con un ulteriore 30% in mano agli attuali investitori statunitensi di ByteDance. Questo porterebbe la quota di ByteDance a scendere sotto il 20%.