L’intervista rilasciata da Simone Cristicchi al Corriere della Sera affronta molteplici tematiche che lo hanno riguardato negli ultimi tempi, dalle sue esperienze artistiche all’orientamento politico, fino alla delicata situazione familiare legata alla patologia della madre. Un ritratto intimo e profondo di un artista che, al di là delle polemiche, continua a raccontare storie con autenticità e passione.
Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo, Cristicchi è stato frequentemente associato alla destra politica, un’accusa che lui respinge fermamente, definendosi un artista libero da etichette. “Prima di tutto mi interessa l’umano, la storia e la spiritualità“, afferma, spiegando che spesso alcune persone si lanciano in critiche senza nemmeno conoscere il suo percorso artistico.
L’artista ha sempre raccontato storie, senza alcuna intenzione di portare avanti bandiere politiche. Lo ha fatto con il coro dei minatori di Santa Fiora e con i carcerati di Nisida, così come quando ha portato in scena uno spettacolo sulle foibe e sugli esuli istriani, evento seguito da esponenti di entrambi gli schieramenti politici. Riguardo al suo orientamento politico, Cristicchi ammette di aver avuto in passato simpatie di sinistra, ma sottolinea che dalla destra ha sempre ricevuto un atteggiamento rispettoso nei confronti delle sue scelte artistiche.
Durante il Festival di Sanremo, Giorgia Meloni ha espresso apprezzamenti sulla sua esibizione, un gesto che Cristicchi ha accolto con riconoscenza. Per lui, il punto non è chi abbia elogiato la sua canzone, ma il fatto che la Presidente del Consiglio abbia difeso il suo diritto di esprimerla senza pregiudizi. “Ripeto: a destra ho trovato sempre un’apertura mentale maggiore, mi hanno rispettato per il coraggio e la mia onestà intellettuale“, ha affermato il cantautore.
Cristicchi ha anche evidenziato una differenza di atteggiamento tra gli schieramenti politici nei confronti della sua arte: quando ha trattato temi di stampo antifascista, non ha ricevuto insulti dalla destra, mentre quando ha parlato delle vicende del confine orientale, dalla sinistra è arrivata una sorta di “fatwa“. Questo atteggiamento lo ha deluso profondamente, soprattutto perché ritiene di aver affrontato tematiche già sostenute anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.