Rachel, che usa un nome di fantasia, aveva un cane, a suo dire perfetto. Talmente perfetto che, dopo la sua dipartita, avrebbe deciso di clonarlo per avere un cucciolo uguale al suo precedente amico a quattro zampe. La donna, che vive in Inghilterra e lavora in un centro di educazione cinofila, avrebbe dichiarato: “Non ho l’illusione di avere riportato in vita il mio cane, ma lavorando sul comportamento dei cani, so anche bene che i cani non sono tutti uguali“.
Junior, il cucciolo di Carlino della donna, avrebbe forse dovuto replicare esattamente le caratteristiche del cane precedente, spingendo Rachel a raccontare che il suo era perfetto, che amava le coccole e camminare come lei, era socievole e poteva portarlo al lavoro; inoltre non abbaiava se lo lasciava a casa. La stessa, ricordando i bei momenti andati, confida: “Sapevo che se avessi preso un altro cane, e non fosse stato come lui, avrei potuto provare risentimento, e magari avrei vissuto un rapporto difficile con lui“.
Junior, stando alle parole della sua proprietaria, però, non sarebbe una copia identica dell’altro cane, almeno per quanto riguarda l’aspetto, ma ogni tanto la stupisce perché si siede nello stesso modo, ha degli atteggiamenti uguali e di carattere è molto simile. Durante la chiacchierata, che avviene in call, Rachel si riferisce al suo cane precedente chiamandolo il cane originario: terminologia corretta, ma che forse sembra togliere la vera identità.
La donna, che è consapevole della possibilità di attirare eventuali critiche, si direbbe sicura della propria scelta: “Nasce solo dall’amore e so che in tanti capiranno, io non sono ricca, ma invece che usare i miei risparmi per un viaggio o una auto ho scelto un cane perché mi fa felice“. La decisione non sarebbe stata semplice ma ViaGen, la struttura che si occupa di tali interventi, garantisce di trattare le madri surrogate meglio di quello che fanno molti allevamenti.
“Oggi grazie alla scienza la vita fa passi avanti” continua Rachel, “Credo sia giusto muoversi insieme a lei, il tema è controverso perché siamo all’inizio, ma io sono onorata di aver avuto una possibilità del genere“. La scelta dunque, stando alle parole della donna, sarebbe fortemente motivata dalla sua paura di non poter accettare un cane diverso da quello a cui era abituata, sottolineando che molte persone non lo dicono ma farebbero la stessa cosa, e sceglierebbero di avere un cane intelligente e felice come era il suo.