La peste suina africana è una patologia virale riguardante gli esemplari di maiali e cinghiali, essa sarebbe generata da un virus per il quale, al momento, non esistono vaccini. Recenti studi ed approfondimenti avrebbero confermato che gli esseri umani non sarebbero sensibili alla patologia, l’esito del contagio comunque è causa di gravi conseguenze socio-economiche nelle zone in cui si presenta la diffusione.
I sintomi caratteristici della peste suina africana si presenterebbero come febbre, debolezza, inappetenza ed emorragie interne. I ceppi di questo virus più difficili risultano, solitamente, letali per gli animali che lo hanno contratto, con il decesso degli stessi in un arco di pochi giorni; i ceppi meno reattivi possono passare quasi inosservati, limitando in grande misura sia i sintomi che le conseguenze.
Gli allevatori sono ovviamente tenuti a rispettare le norme di biosicurezza: infatti, è necessario un cambio di abbigliamento e di calzature nel momento in cui si entra o si esce dall’allevamento, oltre all’eliminazione dei contatti diretti ed indiretti con i cinghiali e con i suini provenienti da altri allevamenti. Inoltre, al fine di scongiurare al massimo le possibilità di contagio da peste suina africana, è necessario notificare tempestivamente eventuali sintomi riconducibili alla patologia, ed episodi di decessi considerati anomali, alle autorità veterinarie.
Malgrado le attenzioni, però, continuano a presentarsi casi di nuovi focolai di peste suina africana in diverse zone d’Italia: questa volta l’attenzione è su un allevamento piemontese. Esso sarebbe stato accertatato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle D’Aosta, in un’azienda di Frassineto Po, cittadina agricola in provincia di Alessandria. I focolai di peste suina africana in Piemonte, salgono così a nove.
Considerando il caso virale nell’allevamento suinicolo dell’alessandrino, sale dunque a 165 il numero di comuni piemontesi nei quali è stata osservata almeno una positività alla peste suina. In Liguria, invece, pare siano state riscontrate nuove positività su alcuni esemplari di cinghiali selvatici, numeri che portano i casi liguri ad un nuovo totale di 1032; i contagi proverrebbero dalle zone di Genova, La Spezia e Varese Ligure.