Il recupero delle ore di sonno perse riduce il rischio di ictus e cardiopatie

Recuperare almeno un’ora e mezzo di sonno durante il fine settimana, fino a un massimo di 16 ore, può ridurre fino al 20% il rischio di sviluppare malattie cardiache.

Il recupero delle ore di sonno perse riduce il rischio di ictus e cardiopatie

Recuperare il sonno perduto durante la settimana dormendo qualche ora in più nel weekend può ridurre significativamente il rischio di malattie cardiache. Questo è quanto emerge da una nuova ricerca presentata al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) 2024, in corso a Londra. Lo studio ha messo in luce il collegamento tra il sonno compensatorio e la riduzione delle patologie cardiache comuni, come la cardiopatia ischemica, la fibrillazione atriale, l’insufficienza cardiaca e l’ictus.

Secondo i ricercatori, chi riesce a recuperare almeno un’ora e mezzo di sonno (fino a un massimo di 16 ore) durante il fine settimana può abbassare fino al 20% la probabilità di sviluppare malattie cardiache. La quantità di sonno necessaria per sentirsi riposati varia da persona a persona e cambia nel corso della vita. Tuttavia, è generalmente accettato che una media di sette-otto ore di sonno per notte sia ideale per la maggior parte delle persone.

Purtroppo, le esigenze della settimana lavorativa, spesso dettate da orari scolastici o lavorativi, possono ridurre il tempo dedicato al riposo notturno. Questo deficit di sonno è associato a una serie di problemi di salute, tra cui obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, malattie cardiovascolari, depressione e un aumento del rischio di decesso. Fino ad oggi, non era chiaro se recuperare le ore di sonno perdute potesse avere un influsso positivo sulla salute del cuore. Per comprendere meglio l’effetto del sonno compensatorio sulla salute cardiovascolare, gli studiosi hanno analizzato i dati della UK Biobank, un vasto database che contiene informazioni sulla salute di circa mezzo milione di persone nel Regno Unito. Sono stati selezionati 90.903 partecipanti per i quali erano disponibili dati dettagliati sulle ore di sonno, raccolte tramite accelerometri.

I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base alla quantità di sonno recuperata durante il weekend. Il gruppo con il maggior recupero di sonno, indicato come Q4, ha mostrato una riduzione del 19% nel rischio di sviluppare malattie cardiache rispetto al gruppo con il minor recupero di sonno (Q1). In particolare, tra coloro che sopportano di una deprivazione cronica del sonno, chi riusciva a recuperare più ore durante il fine settimana ha evidenziato una riduzione del rischio cardiaco del 20%.

Questi risultati non hanno mostrato differenze significative tra uomini e donne, suggerendo che il sonno compensatorio potrebbe essere una strategia universale per migliorare la salute del cuore. In conclusione, i risultati dello studio presentato all’ESC 2024 suggeriscono che dedicare più tempo al sonno durante il fine settimana potrebbe essere una pratica semplice ma efficace per proteggere il cuore, soprattutto per coloro che durante la settimana non riescono a dormire a sufficienza. 

Continua a leggere su Fidelity News