Il 18 agosto, lo stesso giorno in cui è stata annunciata la scomparsa di Alain Delon, il sito gay.it ha pubblicato un articolo che ricorda l’attore non solo per il suo straordinario contributo al cinema, ma anche per le sue controverse dichiarazioni su temi sociali, in particolare riguardo alla comunità LGBTQ+. Questo ricordo ha messo in luce il contrasto tra l’icona cinematografica e l’uomo, evidenziando come le sue posizioni personali abbiano lasciato un segno altrettanto forte quanto la sua carriera.
Nel corso della sua carriera e della sua vita pubblica, Delon ha espresso opinioni che oggi appaiono fortemente anacronistiche. Un esempio emblematico è un’intervista del 2013 in cui l’attore francese affermò: “I gay sono contro natura, siamo fatti per amare le donne“. Pur dichiarando di non avere nulla contro le persone omosessuali, Delon ha ribadito una visione tradizionalista delle relazioni umane, affermando che “gli uomini sono fatti per amare le donne, non per rimorchiare un uomo e lasciarsi sedurre da lui“. Questa posizione ha generato polemiche, mettendo in discussione la figura dell’attore come simbolo di modernità e seduzione.
Nonostante queste affermazioni, il sito ha riconosciuto l’indiscusso talento di Delon, definendolo un’icona che ha segnato la storia del cinema con la sua “tagliente seduzione“. Film come Il Gattopardo, Rocco e i suoi fratelli e La piscina lo hanno consacrato come uno dei volti più rappresentativi del cinema europeo.
Tuttavia, il sito ha evidenziato come la sua immagine pubblica fosse anche legata a un modello di mascolinità che oggi viene definito “tossico“, caratterizzato da un forte attaccamento a valori patriarcali e da posizioni che, in alcuni casi, sono state percepite come vicine a “ideologie fasciste“.
L’articolo si conclude con una riflessione che esprime l’ambivalenza con cui oggi viene ricordata la figura di Delon: da un lato, un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema, dall’altro, un uomo che ha incarnato un modello di mascolinità e di pensiero che molti oggi cercano di superare. In un’epoca in cui i dibattiti sui diritti e sull’inclusività sono sempre più centrali, la figura di Delon appare tanto leggendaria quanto problematica.