Negli ultimi giorni, una nuova polemica ha acceso il dibattito tra due volti noti della musica italiana: Morgan ed Emma Marrone. Tutto è iniziato quando Emma ha espresso il suo sostegno ad Angelica Schiatti, vittima di presunto stalking da parte di Morgan, in un caso che ha attirato grande attenzione mediatica. Nonostante Morgan abbia chiesto scusa, la sua reazione è stata tutt’altro che pacata, e ora l’artista è tornato a far parlare di sé con una nuova provocazione indirizzata proprio a Emma.
Dopo aver pubblicato un video in cui se la prendeva con i giornalisti, Morgan ha deciso di spostare la sua attenzione su Emma Marrone, lanciando una provocazione musicale. Il cantante ha annunciato l’esistenza di un brano intitolato “Rutta”, attribuendone ironicamente il testo alla stessa Emma Marrone. Morgan ha dichiarato che pubblicherà il brano solo se il suo post raggiungerà un milione di like. Il nome del brano e l’intera operazione sembrano essere una chiara presa in giro: il titolo “Rutta” e la connessione con un precedente brano intitolato “Rutti” riflettono il suo stile provocatorio e caustico.
Il post di Morgan non si ferma qui: la card su cui è stato pubblicato include una citazione di Emma Marrone, che, commentando il caso Schiatti-Morgan, aveva scritto: “In un mondo pieno di Morgan siate Calcutta”. Questa frase, che esprimeva il disappunto di Emma verso il comportamento di Morgan, è stata ribaltata dal cantante in una sorta di attacco personale camuffato da ironia.
Morgan ha definito “Rutta” il secondo episodio della sua presunta “trilogia di protesta”, il cui primo capitolo era stato “Rutti”. Un’operazione che, dietro una facciata scherzosa, rivela una tensione sotterranea tra i due artisti, nata dalla divergenza di opinioni sul caso Schiatti.
Il coinvolgimento di figure pubbliche in dibattiti così delicati, soprattutto quando si tratta di argomenti delicati come lo stalking, solleva domande sul ruolo e sulla responsabilità dei personaggi influenti. Da una parte c’è chi, come Emma Marrone, cerca di usare la propria piattaforma per supportare cause importanti, dall’altra c’è chi, come Morgan, adotta la provocazione come strumento per rispondere alle critiche.