Ieri sera la trasmissione Report ha mandato in onda un’inchiesta sui capi Moncler, che sta facendo molto discutere sul web.
L’inchiesta di Sabrina Giannini, mandata in onda ieri sera dalla trasmissione Report, ha svelato alcuni retroscena importanti sulla produzione di giacconi e piumini del noto marchio Moncler, di proprietà dell’imprenditore Remo Ruffini.
A finire sotto inchiesta la materia prima di cui sono composti i capi Moncler, ovvero la piuma d’oca utilizzata per l’imbottitura, che isola dal freddo e riscalda. La normativa europea prevede che le piume degli animali vengano raccolte tramite la pettinatura, una tecnica che non causa alcun dolore o stress alle oche.
Quando, però, la normativa non viene rispettata le piume vengono strappate dalle oche senza alcun tipo di precauzione, a vivo e causando parecchie lacerazioni e dolore agli animali. Secondo quanto riportato dalla trasmissione Report in alcuni allevamenti si procede a spiumare le oche anche quattro volte all’anno per ottenere il quantitativo di piume necessario per la produzione. Aspettare la muta annuale, invece, non consentirebbe di raggiungere la quantità di piume necessaria.
Quando le piume escono dall’allevamento queste non sono più tracciabili, il che rende impossibile sapere se le piume utilizzate per un determinato capo siano state ottenute nel rispetto della legge e degli animali oppure no. Inoltre, per aumentare la produzione, secondo quanto riporta la trasmissione Report, non verrebbero utilizzate soltanto piume d’oca, ma anche quelle di altri volatili decisamente meno pregiati.
Se questo già non avesse abbastanza sconvolto il pubblico in ascolto, dopo queste premesse la trasmissione Report dà la parola ai cosiddetti terzisti, ovvero quelle aziende che si occupano di assemblare capi di abbigliamento per terze ditte, come ad esempio Moncler, che da anni ormai ha delocalizzato la produzione dei propri capi in altri paesi, tra cui la Romania, la Moldavia e la Transnistria, paese poco conosciuto ma dove produrre costa molto poco.
Sabrina Giannini, che ha condotto l’inchiesta trasmessa da Report, ha intervistato proprio i responsabili della catena di produzione dei famosissimi quanto costosi piumini Moncler, che ricevono dalla ditta le materie prime necessarie per l’assemblaggio. Proprio durante questa intervista emergono altri dati che stanno parecchio facendo discutere il web, ovvero che per ogni capo i terzisti ricevono un compenso che varia tra i 30 ed i 45 euro, mentre il prodotto finito poi viene messo in vendita a prezzi che si aggirano intorno ai 1.200 euro.
Una serie di informazioni che stanno facendo il giro dei maggiori social network dove il popolo del web sta mostrando tutto il proprio disappunto per le modalità di realizzazione di questi capi di abbigliamento e il loro relativo costo finale.