Meta, la società precedentemente nota come Facebook, è stata messa sotto pressione dal Consiglio Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), che ha esteso il divieto temporaneo sulla pubblicità mirata su Facebook e Instagram, imposto dall’Autorità Norvegese per la Protezione dei Dati (DPA) a luglio.
La decisione dell’EDPB, presa il 27 ottobre, ordina alla Commissione Irlandese per la Protezione dei Dati (DPC), che è il principale regolatore dei dati di Meta in Europa, di vietare l’elaborazione dei dati personali per la pubblicità comportamentale in tutta l’Area Economica Europea (EEA) entro due settimane. La pubblicità comportamentale è una tattica di marketing che utilizza le preferenze dei contenuti, le informazioni che gli utenti pubblicano su Facebook e Instagram e le loro informazioni sulla posizione per creare profili personalizzati e mostrare loro annunci rilevanti.
La DPA norvegese aveva già imposto un divieto temporaneo su questa pratica a luglio, sostenendo che Meta non aveva una base legale adeguata per elaborare i dati personali dei suoi utenti a questo scopo. La DPA norvegese aveva anche minacciato di multare Meta fino al 10% del suo fatturato annuo globale se non avesse rispettato il divieto.
Meta aveva contestato la decisione della DPA norvegese, affermando di avere il consenso degli utenti per la pubblicità comportamentale e di rispettare le normative europee sulla privacy. Meta aveva anche presentato una proposta alla DPC irlandese per fare affidamento su un approccio basato sul consenso come base legale per l’elaborazione dei dati dei suoi utenti. Tuttavia, l’EDPB ha respinto la proposta di Meta e ha confermato il divieto della DPA norvegese, affermando che l’approccio basato sul consenso non era conforme al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e alla Direttiva ePrivacy.
L’EDPB ha anche rilevato che Meta non aveva fornito informazioni sufficienti agli utenti sulle modalità e le finalità dell’elaborazione dei dati per la pubblicità comportamentale. Anu Talus, presidente dell’EDPB, ha dichiarato: “È giunto il momento per Meta di conformare la sua elaborazione e di interrompere l’elaborazione illecita. L’EDPB ha adottato una decisione vincolante urgente in quanto riteneva che ci fosse un rischio urgente per i diritti e le libertà degli interessati”.
Meta avrà una settimana per conformarsi all’ordine una volta che il regolatore dei dati irlandese avrà terminato la valutazione della proposta dell’azienda. In caso contrario, Meta potrebbe affrontare ulteriori sanzioni e multe da parte delle autorità europee per la protezione dei dati. Questa non è la prima volta che Meta si trova in difficoltà con i regolatori europei per la sua pubblicità comportamentale. Nel dicembre 2022, la DPC irlandese ha anche multato Meta per un totale di 390 milioni di euro per pubblicità comportamentale illegale, costringendo gli utenti di Instagram e Facebook a dare il consenso all’elaborazione dei dati personali per la pubblicità mirata.
Meta ha contestato le affermazioni della DPC e ha annunciato di voler impugnare la multa, adducendo come motivo una “scarsa chiarezza delle norme“. Meta ha tentato di risolvere il problema introducendo gli abbonamenti senza pubblicità in Europa, con il benestare della Commissione, cercando di far pagare agli utenti le sue perdite. Però, questa iniziativa non ha trovato il favore di molti utenti e difensori della privacy, che hanno criticato Meta per il suo tentativo di sfuggire alle regole sulla privacy e di approfittarsi dei suoi utenti. Meta ha affermato di accettare la decisione dell’EDPB e di collaborare con la DPC irlandese per trovare una soluzione. Meta ha anche spiegato di essere impegnata a salvaguardare la privacy dei suoi utenti e di fornire loro opzioni e controllo sui loro dati.