X è il nome del nuovo social network lanciato da Elon Musk, il celebre imprenditore che ha fondato SpaceX e Tesla. X nasce dall’acquisizione di Twitter, il noto servizio di microblogging creato da Jack Dorsey nel 2006. Musk ha deciso di cambiare radicalmente il nome e l’identità dell’applicazione, introducendo anche una nuova terminologia per gli utenti. Inoltre, X ha reso i post pubblicitari meno distinti da quelli normali e ha cambiato l’insegna sulla sede del suo quartier generale.
I tweet, i brevi messaggi che caratterizzavano Twitter, ora si chiamano post. La trasformazione di Twitter in X è stata annunciata a giugno da Musk stesso, che ha spiegato le sue ragioni in un lungo post sul suo profilo. Musk ha dichiarato di voler creare un social network più moderno e innovativo, che non si limiti a condividere informazioni, ma che offra anche intrattenimento, educazione e ispirazione. Inoltre, Musk ha affermato di voler rendere X più aperto e inclusivo, eliminando le barriere linguistiche e culturali che esistevano su Twitter.
Il passaggio da Twitter a X è avvenuto in modo graduale e ha coinvolto diverse fasi. La prima è stata la modifica del logo, che ha abbandonato l’uccellino blu per adottare una X rossa su sfondo nero. La seconda è stata l’introduzione del marchio X in varie parti dell’app, come le barre di ricerca e i menu.
La terza e più recente è stata la sostituzione della parola tweet con post, che ha segnato la fine di un’era. La novità è stata rilevata per la prima volta nella versione beta dell’app per Android, che è stata rinominata “X Beta”. Successivamente, la modifica è apparsa anche nella versione finale per alcuni utenti selezionati. Al momento, non è chiaro se e quando la novità sarà estesa a tutti gli utenti Android e a quelli iOS. Tuttavia, sembra che il cambio di nome dell’app non comporterà la creazione di una nuova applicazione nel Play Store o nell’App Store, ma sarà solo una questione di aggiornamento. Infatti, il pacchetto dell’app mantiene ancora l’identificativo “com.twitter.android”, e non ci sono segni che questo cambierà in futuro.
Passando al secondo round di novità, X ha anche introdotto un nuovo formato per etichettare gli annunci pubblicitari a pagamento sui suoi tweet.
Molti utenti si sono lamentati che la nuova etichetta rende più difficile distinguere gli annunci dai tweet organici e potrebbe ingannare i consumatori. Gli annunci a pagamento su X sono chiamati tweet promossi e appaiono nella timeline degli utenti insieme ai tweet normali. Fino a giovedì scorso, i tweet promossi erano contrassegnati con una scritta “Promosso” in basso a destra, sotto i pulsanti di interazione come risposta e retweet.
Inoltre, c’era una freccia in una casella accanto alla parola “Promosso“, che indicava che si trattava di un annuncio. Ora, invece, i tweet promossi hanno solo una scritta “Annuncio” in alto a destra, vicino al menu dei tre puntini che offre altre opzioni come silenziare o segnalare il tweet.
La freccia in una casella è stata rimossa e la parola “Annuncio” è più corta e meno evidente rispetto a “Promosso“. Questa modifica ha suscitato molte critiche da parte degli utenti di X, che sostengono che la nuova etichetta sia troppo discreta e possa confondere le persone sul fatto che il tweet sia sponsorizzato o no. Alcuni utenti hanno anche notato che la posizione della nuova etichetta potrebbe essere facilmente coperta dal pollice destro quando si scorre lo schermo del telefono, rendendo ancora più difficile notare l’annuncio.
X non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sul motivo del cambiamento, ma alcuni esperti ritengono che sia una mossa strategica per aumentare i ricavi pubblicitari. Tuttavia, questa strategia potrebbe anche avere degli svantaggi, come danneggiare la fiducia degli utenti e violare le normative sulla trasparenza della pubblicità.
In molti paesi, infatti, esistono delle leggi che obbligano le aziende a indicare chiaramente quando un contenuto è sponsorizzato o pagato da un inserzionista. Ad esempio, negli Stati Uniti, la Federal Trade Commission (FTC) ha emesso delle linee guida che stabiliscono che le comunicazioni online devono essere “chiaramente e visibilmente identificate come tali”. Inoltre, la FTC ha anche avvertito che l’uso di parole come “Annuncio” o “Sponsorizzato” potrebbe non essere sufficiente se sono troppo piccole o nascoste.
Anche in Europa esistono delle norme simili che richiedono che la pubblicità online sia “facilmente riconoscibile come tale” e che sia “chiaramente distinguibile da altri contenuti“. Ad esempio, in Italia, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha emanato un regolamento che prevede che le comunicazioni commerciali sui social media debbano essere contrassegnate con le parole “Pubblicità” o “Sponsorizzato” o con simboli appositi.
Quindi, il nuovo formato di etichettatura degli annunci di X potrebbe essere considerato ingannevole o fuorviante da parte delle autorità competenti e portare a sanzioni o cause legali. Inoltre, potrebbe anche danneggiare la reputazione di X come una piattaforma che promuove la libertà di espressione e l’informazione. Per questi motivi, molti utenti di X sperano che la società di Musk ripristini il vecchio formato o ne introduca uno più chiaro e visibile. Altrimenti, gli utenti dovranno essere più attenti e scettici quando vedono un tweet che potrebbe essere un annuncio nascosto.
Infine, l’amministrazione di San Francisco ha aperto una denuncia e ha avviato un’indagine su un enorme segno “X” che è stato installato in cima all’edificio che ospita la sede centrale della piattaforma di social media X, precedentemente nota come Twitter. Il segno, che fa parte del rebranding voluto dal proprietario Elon Musk, sarebbe in violazione delle norme sulla progettazione e sulla sicurezza degli edifici.
La X è apparsa venerdì, dopo che la polizia aveva impedito ai lavoratori di rimuovere il famoso uccello blu e il logo di Twitter dal lato dell’edificio, dicendo che non avevano registrato il marciapiede per proteggere i pedoni se qualcosa fosse caduto. La città sostiene che qualsiasi lettera o simbolo sostitutivo richiede un permesso per garantire la coerenza con la natura storica dell’edificio e per assicurarsi che le aggiunte siano attaccate in modo sicuro all’insegna.
Anche erigere un cartello in cima a un edificio richiede un permesso, ha detto Patrick Hannan, portavoce del Department of Building Inspection.