Sotto un sole cocente e temperature record, l’associazione Meta Parma ha riportato all’attenzione del pubblico la petizione “Liberiamo gli orsi polari dallo zoo della Puglia“, lanciata un anno fa ma ancora priva di risposta adeguata. L’appello online, ospitato su Change.org, mira a porre fine alla prigionia di due orsi polari, Marissa e sua figlia, che vivono attualmente nello Zoosafari di Fasano, Puglia.
La domanda che gli animalisti pongono con veemenza è: “Cosa ci fanno due orsi polari in uno zoo della Puglia?“. Gli orsi polari, animali simbolo delle gelide regioni artiche, hanno bisogno di un habitat polare per sopravvivere. Costringerli a vivere in luoghi lontani dalle loro condizioni naturali rappresenta un’azione incivile e crudele.
Con l’arrivo del caldo estivo e delle temperature eccezionalmente alte, l’incubo per questi animali è aumentato esponenzialmente. Al Sud Italia, compresa la Puglia, si sono raggiunti picchi termici di quasi 50 gradi, condizioni totalmente incompatibili con il benessere e la sopravvivenza degli orsi polari.
La petizione ha già ottenuto un supporto significativo, con oltre 55mila firme raccolte. L’associazione Meta Parma non intende fermarsi qui e continua a mobilitarsi per raggiungere l’obiettivo di liberare gli orsi, affermando: “Gli animali non dovrebbero vivere rinchiusi negli zoo“.
La storia dell’orso polare Arturo, il “più triste del mondo“, scomparso in uno zoo in Argentina a causa del caldo, è ancora viva nella memoria degli animalisti. L’epilogo di questa vicenda ha scosso l’opinione pubblica mondiale, generando un’enorme ondata di indignazione contro lo zoo che ha ignorato le richieste di libertà per l’animale.
Ora, il grido di allarme per Marissa e sua figlia risuona forte, affinché non si ripeta il triste destino di Arturo. Gli animalisti sperano che questa volta l’appello porti a risultati concreti, garantendo una vita dignitosa e libera per gli orsi polari, lontano dalle gabbie e dalle temperature intollerabili dello zoo.