Meta abbandona le notizie: meno priorità per affari correnti e politica

Meta si allontana dalle notizie e sfida i governi che vogliono farla pagare per i contenuti. In ciò si inserisce il lancio di Threads, un’app di testi che ignora la politica.

Meta abbandona le notizie: meno priorità per affari correnti e politica

Meta, la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, ha deciso di cambiare rotta e di allontanarsi dal settore delle notizie, dando meno spazio e visibilità agli argomenti di attualità e politica sulle sue piattaforme di social media. La mossa è stata interpretata come una sfida ai governi che vogliono regolamentare e tassare le giganti della tecnologia per il loro ruolo nella diffusione delle informazioni.

Meta ha sempre avuto un rapporto difficile con il mondo dell’informazione, accusata spesso di favorire le fake news, di manipolare l’opinione pubblica e di danneggiare il giornalismo di qualità. Negli ultimi anni, l’azienda aveva cercato di migliorare la sua immagine, investendo in iniziative a sostegno del giornalismo locale e indipendente e stipulando accordi con alcuni grandi editori per condividere i ricavi pubblicitari.

Tuttavia, ora Meta sembra aver cambiato strategia, puntando a diventare una piattaforma più focalizzata sull’intrattenimento, sulla creatività e sulle relazioni personali. Il segnale più evidente di questo cambio di rotta è stato il lancio di Threads, un’applicazione basata sui testi che vuole competere con Twitter, il social network preferito dai giornalisti e dai politici. Threads ha avuto un successo immediato, raggiungendo 100 milioni di utenti in soli cinque giorni dal lancio. L’app si collega agli account esistenti su Instagram, l’app di condivisione di foto di Meta, e ne riprende l’algoritmo, che dà priorità ai contenuti postati dai creatori e dagli amici rispetto alle notizie o alla politica.

Adam Mosseri, il capo di Instagram, ha dichiarato che non ha intenzione di “fare nulla per incoraggiare” le notizie sulla piattaforma. Meta ha anche mostrato una maggiore assertività nei confronti dei governi che vogliono imporre alle piattaforme digitali di pagare gli editori per i contenuti che ospitano. In Canada, dove è stata approvata una legge in tal senso, Meta ha annunciato che eliminerà le notizie dai suoi feed a partire da agosto, seguendo l’esempio di Google, che ha minacciato la stessa cosa.

Gli editori canadesi che avevano già accordi con Meta sono stati informati che questi saranno rescissi. Meta sostiene di voler difendere la libertà di espressione e l’innovazione online, ma i suoi critici la accusano di voler evitare le responsabilità e le regole che si applicano agli altri media. La decisione di abbandonare le notizie potrebbe avere conseguenze negative per la qualità dell’informazione e per la democrazia, ma anche per lo stesso Meta, che potrebbe perdere credibilità e fiducia da parte degli utenti.

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