Google Meet si arricchisce di sfondi generati dall’IA

Google Meet testa sfondi generati dall’IA. Gli utenti possono digitare una parola e scegliere tra diverse opzioni. La funzione è in fase di test: eccone alcuni maggiori dettagli in merito.

Google Meet si arricchisce di sfondi generati dall’IA

Google Meet, il servizio di videoconferenza di Google un tempo noto come Hangouts Meet, sta testando una nuova funzionalità che permette agli utenti di creare sfondi personalizzati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Si tratta di una caratteristica inedita che potrebbe rendere le riunioni online più divertenti e coinvolgenti.

La nuova funzione è stata scoperta da Artem Russakovskii, un giornalista specializzato in tecnologia, che ha pubblicato un tweet mostrando come funziona. In pratica, gli utenti possono digitare una parola o una frase che descrive lo sfondo che vogliono, e l’IA di Google genererà diverse opzioni tra cui scegliere. Ad esempio, si può scrivere spiaggia, ufficio, bosco, o anche astronave e ottenere degli sfondi virtuali realistici o fantasiosi.

Per attivare la funzione, basta cliccare sull’icona degli effetti nella parte inferiore destra della propria anteprima video prima di entrare in una riunione, inserire il comando desiderato e selezionare una delle categorie proposte, come illustrato in un GIF condiviso da Google.

Una volta iniziata la riunione, è possibile cambiare lo sfondo in qualsiasi momento cliccando sull’opzione “Applica effetti visivi” nel menu a tre puntini. La funzione non è ancora disponibile per tutti gli utenti di Google Meet, ma solo per alcuni selezionati. Google ha spiegato che si tratta di una fase di test e che il rilascio sarà graduale e dipenderà dalla regione e dal dispositivo. L’obiettivo è quello di rendere la funzione accessibile a tutti nel corso del tempo.

Questa novità si inserisce nel contesto di una maggiore sperimentazione da parte di Google nel campo dell’intelligenza artificiale applicata ai suoi servizi. L’azienda ha infatti lanciato a maggio i suoi Search e AI Workspace Labs, dei programmi che consentono agli utenti di provare in anteprima le sue funzioni sperimentali di IA, tra cui il chatbot Bard, che è in grado di scrivere testi originali a partire da un argomento o da una domanda. Bard ha fatto il suo debutto anche in Europa e in Italia a giugno, dopo aver risolto le questioni legate alla trasparenza e alla privacy.

Con queste iniziative, Google vuole offrire ai suoi utenti strumenti sempre più avanzati e intelligenti per il lavoro e la comunicazione online, cercando di tenere il passo con i suoi principali concorrenti, come Microsoft 365 e la sua AI Copilot suite.

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