Il cambiamento climatico sta riducendo le dimensioni del nostro cervello

Il quoziente intellettivo delle nuove generazioni sta diminuendo rispetto a quello dei loro genitori, invertendo la tendenza di crescita dell'intelligenza umana osservata in passato. Questo fenomeno, chiamato "effetto Flynn inverso".

Il cambiamento climatico sta riducendo le dimensioni del nostro cervello

Il declino dell’intelligenza umana tra le nuove generazioni è un fenomeno preoccupante che sta attirando sempre più l’attenzione degli esperti. Per la prima volta, i più giovani mostrano un quoziente intellettivo inferiore rispetto ai loro genitori, invertendo la tendenza di crescita dell’intelligenza umana che era stata osservata nel passato.

Questa scoperta è stata inizialmente evidenziata dallo scienziato James Robert Flynn, che ha coniato il termine “effetto Flynn” per descrivere l’aumento costante del quoziente intellettivo nel corso delle generazioni. Tuttavia, qualcosa è cambiato e anziché continuare ad aumentare, l’intelligenza umana sembra ora diminuire, fenomeno noto come “effetto Flynn inverso“.

Secondo gli esperti, diversi fattori sono responsabili di questa inversione di tendenza. L’inquinamento ambientale, i cambiamenti nello stile di vita e nei sistemi educativi e la preferenza dei bambini di oggi per Internet rispetto alla lettura dei libri sembrano essere tra i principali fattori che contribuiscono a questo declino intellettuale.

Un recente studio condotto dal Museo di Storia Naturale di Los Angeles ha indagato anche il rapporto tra il cambiamento climatico e l’evoluzione delle dimensioni del cervello e sulla capacità cognitiva umana. I risultati hanno dimostrato che il riscaldamento climatico provoca una riduzione della massa cerebrale e potenzialmente dell’intelligenza cognitiva, mentre il raffreddamento ha l’effetto opposto, incrementando le dimensioni del cervello.

Lo scienziato Jeff Morgan Stibel, autore dello studio, ha affermato che anche una leggera riduzione delle dimensioni del cervello umano potrebbe avere un significativo cambiamento sulla nostra fisiologia in modi ancora non completamente compresi. Pertanto, è fondamentale comprendere il cambiamento climatico sulle dimensioni del cervello umano e sul comportamento umano, soprattutto alla luce delle attuali tendenze del riscaldamento globale.

In uno studio precedente, Stibel aveva già evidenziato come la dimensione del cervello umano sia cambiata nel corso dei millenni in relazione alle variazioni della temperatura globale, dell’umidità e delle precipitazioni. I risultati avevano mostrato che quando il clima è più caldo, la dimensione media del cervello diminuisce significativamente rispetto a quando è più freddo.

Questo nuovo studio si è concentrato sull’approfondimento delle cause di tale fenomeno, poiché la comprensione di come il cervello sia cambiato nel corso del tempo è fondamentale per la nostra conoscenza dell’evoluzione umana. Finora, sono state fatte poche ricerche in questo campo e c’è ancora molto da scoprire riguardo alle tendenze macroevolutive del cervello umano.

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