AirTag è il tracker di Apple che ti permette di ritrovare le tue cose tramite l’app Dov’è, sfruttando la tecnologia Bluetooth, Ultra Wideband e la rete Dov’è. Tuttavia, questo accessorio può anche essere usato in modo improprio per il tracciamento indesiderato delle persone, un problema che richiede una soluzione a livello di settore.
Per salvaguardare la privacy degli utenti e contrastare i rischi di violenza e stalking, Apple e Google hanno avviato a maggio una partnership per stabilire dei criteri comuni per tutto il settore, in modo da rendere i dispositivi di tracciamento via Bluetooth conformi agli strumenti di allarme e sicurezza adottati da iOS e Android. Come si attiverà questa funzione su Android? Grazie al giornalista Mishaal Rahman, che ha condiviso su Twitter alcune schermate, possiamo avere un’idea di come sarà la funzionalità che arriverà entro la fine dell’anno sui dispositivi Android. Non si tratterà di un’app a parte, ma di uno strumento integrato nelle impostazioni dello smartphone.
Le immagini mostrano come la funzione identificherà i tracker nelle vicinanze, avvisando gli utenti del possibile pericolo. La scansione potrà avvenire manualmente o in modo automatico, scannerizzando l’ambiente circostante in background tramite la connessione Bluetooth. Gli utenti Android avranno così la possibilità di controllare se nelle vicinanze è presente un AirTag o un prodotto simile separato dal suo proprietario.
In caso affermativo, l’app invierà una notifica per avvisare l’utente che potrà chiedere aiuto, recuperare il numero seriale del tracker e/o interrompere la localizzazione del dispositivo. Il proprietario saprà che la localizzazione è stata bloccata. La funzione sarà inizialmente supportata dai dispositivi realizzati da Apple e Pebblebee, a breve si aggiungeranno anche i tracker Samsung, Tile, Chipolo ed eufy Security. Questa iniziativa si basa sulle protezioni già presenti sugli AirTag, che avvisano l’utente se c’è un AirTag sconosciuto tra le sue cose e emettono un suono dopo un po’ di tempo.
Questa collaborazione tra Apple e Google è un segno positivo per il settore e per gli utenti, che potranno beneficiare di maggiori garanzie di sicurezza e privacy. I dispositivi di localizzazione. infatti, sono utili per ritrovare gli oggetti smarriti, ma non devono diventare uno strumento per violare i diritti delle persone.