Roma, invasione di animali selvatici in città

Giungla capitale: dopo i cinghiali ed i lupi, è la volta dei serpenti. Numerose segnalazioni nella capitale, l'ultima sul lungotevere, dove sarebbe stato avvistato un biacco innocuo.

Roma, invasione di animali selvatici in città

Malagestione della capitale: il rinnovamento del sindaco non ha purtroppo portato benefici, per quanto riguarda la fauna locale. La capitale si dimostra combattiva sotto molti aspetti, in particolare aiutano le numerose segnalazioni dei cittadini, che riscontrano problemi soprattutto perchè la città sembra essere preda di animali selvatici non adatti all’urbe capitolina.

Sono stati rilevati disservizi nel raccoglimento dei rifiuti, problema pungente della capitale, i quali attirano animali di ogni sorta che si cibano di essa. In particolare i gabbiani, che si scagliano anche verso i piccioni e i topi. Troviamo sempre più nutrie sul lungotevere, cinghiali nel centro che rovistano tra i rifiuti, parrocchetti cinguettanti sugli alberi, una vera giungla d’asfalto.

Ultimo, ma non ultimo, il problema dei serpenti, avvistati sul lungotevere, anche se si tratterebbe nello specifico di una biscia comune, e in Via di Vallombrosa, e di una vipera, trovata in una scuola al Tufello. Ma non solo, sono giunte anche le volpi; gli automobilisti le trarrebbero in salvo dalla strada, evitandone l’urto con le macchine, anche se è sbagliato perchè potrebbero graffiare o mordere il malcapitato.

Secondo gli zoofili la lunga pandemia e le strade deserte hanno portato gli animali a dirigersi verso i centri urbani in cerca di cibo, finendo per scambiarlo per il loro habitat naturale e impossessandosene; è sbagliato, però, cercare di farseli amici e nutrirli, perchè cercano ormai di marcare il territorio e, vedendoci come nemici, potrebbero attaccarci e diventare pericolosi se vedono, come è capitato, persone con buste della spesa o con panini in mano.

Anche la presenza dei lupi nei Castelli romani e a Prima Porta è costante, ma una cosa è essere animalisti e ambientalisti, un’altra è capire che queste specie non possono vivere nelle aree urbane e procacciarsi lì il cibo; serve una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e verso le future generazioni.

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