Nel corso di un evento programmato in Cina, a Pechino, Xiaomi ha presentato il cameraphone di riferimento dell’anno (salvo sorprese di Sony) rappresentato dallo Xiaomi 13 Ultra che, nel segno della collaborazione con Leica, va a completare la serie degli smartphone Xiaomi 13 già noti (base, Pro, Lite).
Impermeabile IP68, Xiaomi 13 Ultra ha uno chassis unibody (163.18 x 74.64 x 9 mm) in metallo, con ottima resistenza alla torsione, del peso di 227 grammi: il retro, in 3 colori (nero, verde oliva e bianco), è rivestito da una pelle sintetica in silicone nanotecnologico antibatterico (inibizione batterica al 99%) di seconda generazione ideale anche in ottica anti ingiallimento e anti impronte.
Protetto da un vetro Gorilla Glass Victus, lo schermo è un AMOLED da 6,7 pollici con risoluzione WQHD+ (3,200 x 1,440 pixel), con refresh rate adattivo da 1 a 120 Hz, DC Dimming con PWM a 1920 Hz, supporto all’HDR10+ e al Dolby Pro Vision. Tecnicamente si tratta di un pannello LTPO C7 ultra clear sviluppato con TCL e calibrato per un’accuratezza del colore secondo la nuova colorimetria CIE 2015, capace di raggiungere una luminosità standard di 1.300 nits e, record, di picco a 2.600 nits. Il sensore per le impronte digitali, sottostante allo schermo, assolve pure alle funzioni di rilevamento della frequenza cardiaca.
Passando alle fotocamere più interessanti, quelle sul retro, un oblò circolare molto grande che ricorda le fotocamere Leica M raccoglie 4 lenti VARIO-SUMMICRON realizzate in COC (Cyclic Olefin Copolymer) con rivestimento multi-strato utile contro le immagini fantasma o i riflessi sotto le quali si celano 4 sensori da 50 megapixel che beneficiano della collaborazione di Leica.
A guidare l’assetto fotografico dello Xiaomi 13 Ultra è un sensore principale di Sony, l’IMX989 da 1 pollice stabilizzato via HyperOIS: il diaframma ha un’apertura variabile da f/1.9 a f/4.0, con lunghezza focale a 23 mm, mentre i pixel passano da 1.6 a 3.2 micrometri via pixel binning 4-in-1: non manca la facoltà per il sensore di usare tutta la sua estensione senza necessità alcuna di crop. Il secondo sensore, con lunghezza focale a 12 mm, è un ultra grandangolo IMX858 con f/1.8 e autofocus, che fa anche da macro. C’è poi il teleobiettivo da 75 mm, sempre con f/1.8 visto che si tratta ancora una volta di un sensore IMX858, ma stabilizzato otticamente. Il quarto sensore, ancora un IMX858, è un super teleobiettivo (5x) con f/1.8, lunghezza focale a 120 mm, e stabilizzazione dell’immagine. Gli amanti della fotografia da strada potranno usare la modalità Fast Shot che, un po’ come il metodo di scatto a distanza iperfocale, fissato manualmente il punto di messa a fuoco, permette di catturare il momento in 0,8 secondi. Grazie ad Adobe sarà possibile usare i profili delle varie lenti in Photoshop ed Lightroom: inoltre, si può anche scattare foto secondo due RAW. In un caso si usa uno scatto singolo mentre, nel secondo (Ultra RAW a 14 bit), con ampiamente della gamma dinamica, si combinano i dati di più scatti. Da segnalare che i video arrivano sino all’8K@24fps.
Da segnalare che Xiaomi ha previsto vari accessori Pro per i fotografi. C’è anche una custodia che offre una protuberanza a sinistra grazie alla quale si ha più grip quando si fan foto o video. Passando all’audio, quest’ultimo è stereo con Dolby Atmos.
Il chipset è l’octacore (3.2 GHz) Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2 con max 16 GB di RAM LPDDR5X e max 1 TB di storage UFS 4.0 beneficiato dal File Base Optimization. Esistono anche versioni da 12G+512 GB e 16+512 GB. Per la dissipazione del calore il marchio ha previsto il primo sistema di dissipazione toroidale di tipo aerospaziale, noto come Loop LiquidCool. In pratica rispetto ai vapor chamber normali si ottiene una conduzione unidirezionale della circolazione interna, separando vapore e liquido. L’utente potrà quindi riprodurre video in 4K 60fps senza che le temperature impongano cali di frame. La batteria, da 5.000 mAh, gode della carica rapida AdaptiveCharge da 90W (100% in 35 min: il caricatore è incluso in confezione) e supporta la ricarica wireless diretta (50W, 100% in 49 min) e inversa (10W). Grazie anche al connubio dei circuiti Surge G1 e P2 e alla modalità ibernazione, con l’1% residuo di carica si hanno 12 minuti di chiamate o 60 minuti di stand-by.
Lato connettività c’è il GPS assistito (Glonass, Galileo, Beidou, QZSS, NavIC, L1+L5), l’NFC, il Bluetooth 5.3 LE (A2DP, aptX HD, aptX Adaptive), gli infrarossi, una microUSB Type-C 3.2 di 1° gen con en 1 con velocità di trasferimento di 5 Gbps e uscita video DisplayPort in 4K a 60Hz, il Dual SIM con 5G standalone e non e, via aggiornamento futuro il Wi-Fi 7 (si parte col Wi-Fi 6E dual band). Offre il suo contributo il modem Il modem è lo Snapdragon X70 5G che, capace di una connettività Qualcomm FastConnect 7800 con tecnologia Dual Band Simultaneous (DBS) Multi-Link, permette di ridurre la latenza e d’arrivare come velocità di rete financo a 3,6 Gbps. Lato software, troviamo Android 13 con l’interfaccia MIUI 14.
Come prezzi per lo Xiaomi 13 Ultra, troviamo per il mercato cinese 5.999 yuan (sui 795 euro) per la variante 12+ 256 GB e 6.499 yuan (pressappoco 861 euro) per la quella da 16+512 GB. Si sale a 7.299 yuan (circa 967 euro) per l’iterazione da 16+1 TB mentre, con gli accessori, venduti in kit, ai prezzi visi occorre aggiungere un extra di 799 yuan (circa 105 euro).