Roberto Benigni compie 70 anni: dall’amicizia con Massimo Troisi fino ai due Premi Oscar

Roberto Benigni, vincitore di due Premi Oscar e altri svariati premi in tutto il mondo tra cui il "David di Donatello" e il "Premio Bafta", compie 70 anni.

Roberto Benigni compie 70 anni: dall’amicizia con Massimo Troisi fino ai due Premi Oscar

Il 27 ottobre Roberto Benigni compie 70 anni. Figlio di contadini, e cresciuto orgogliosamente nella povertà nella cittadina di Vergaio come rivelato più volte, l’attore toscano è l’ultimo di quatto figli dall’amore dei genitori Luigi e Isolina, nasce a Manciano La Misericordia, una piccola frazione di Castiglion Fiorentino.

I primi successi arrivano nel 1972 partecipando alla miniserie televisiva “Ma che cos’è questo amore?”, ma in teatro fa il boom con “Tuttobenigni ” nel quale è protagonista assoluto delle sue varie macchiette. Registra un tale successo che ripropone lo spettacolo nel 1983 e poi nuovamente nel 1989.

L’amicizia con Massimo Troisi

Il debutto cinematografico arriva nel 1983 con la pelllicola “Tu mi turbi“, film diviso in quattro episodi nei quali si parla sempre di Dio ove ebbe l’opportunità di conoscere la futura moglie Nicoletta Braschi. L’incredibile amicizia con Massimo Troisi poi lo porta a girare “Non ci resta che piangere“, pieno di gag e tormentoni entrati nel linguaggio comune e divenuti immortali, tra cui la partita a scopa con Leonardo Da Vinci.

Insieme a Massimo è presente anche nella serie televisiva “Morto Troisi, viva Troisi!”, un finto reportage sulla morte del comico napoletano, con tanto di funzione ed interviste biografiche trasmesso sulla Rai nel 1982. Qui, oltre a Benigni, ci sono anche Carlo Verdone, Renzo Arbore, Marco Messeri, Maurizio Nichetti e Lello Arena, tutti amici del compianto attore napoletano.

L’attore nel 2016, ospite dell’associazione “Piccolo America” ha ricordato Massimo Troisi: “La sua perdita è stato un vuoto incolmabile. Con lui c’era un’amicizia e un amore speciali che raramente capitano. Quando eravamo insieme ci divertivamo moltissimo, bastava che ci guardassimo e ridevamo. Quando ci siamo incontrati eravamo molto giovani, non avevamo neanche trent’anni e abbiamo deciso di condividere questa felicità in un film. Di ‘Non ci resta che piangere’ avremmo anche voluto fare il seguito, infatti avevamo lasciato il finale aperto, proprio con l’intenzione di farne altri”.

Il doppio Oscar con “La vita è bella”

Dopo aver girato altre commedie di successo, come “Il piccolo diavolo“, nel 1990 diventa protagonista insieme a Paolo Villaggio dell’ultimo lavoro di Federico Fellini dal titolo “La voce della Luna“, tratto dal libro “Il poema dei lunatici” di Ermanno Cavazzoni.

In merito Fellini ha dichiarato: “Benigni e Villaggio sono due ricchezze ignorate e trascurate. Ignorarne il potenziale mi sembra una delle tante colpe che si possono imputare ai nostri produttori. […] Sono due geniali buffoni, due aristocratici attori, unici, inimitabili, che qualunque cinematografia può invidiarci tanto sono estrosi. Penso che possano essere gli amici ideali per inoltrarsi in un territorio che non ha mappe, né segnaletica“.

Intanto Benigni continua a lavorare dietro la macchina da presa con “Johnny Stecchino“, “Il mostro” e soprattutto “La vita è bella“. Con il suo primo vero film drammatico vinse tre Oscar: miglior film straniero, miglior attore protagonista e migliore colonna sonora (Nicola Piovani), su un totale di sette candidature e un Premio Bafta.

Cinque anni dopo, quindi nel 2002, ritorna al cinema da regista con “Pinocchio” che, costato 45 milioni di euro, è ad oggi il film più costoso della storia del cinema italiano. Il film però non ebbe il successo desiderato, venendo criticato a causa della mancanza di sentimento nella recitazione dei personaggi.

Tre anni dopo ritorna con “La tigre e la neve“, che segue un po’ la scia de “La vita è bella” raccontando sullo sfondo la guerra in Iraq. La pellicola però non venne apprezzata in Italia e neanche negli Stati Uniti ove il San Francisco Chronicle che lo definisce uno dei peggiori film del 2006 (data in cui uscì in America).

Da qui finisce la carriera, almeno per il momento da regista di Benigni, ove inizia a intensificare il suo lavoro in televisione e nelle piazze in Italia con “TuttoDante“, svariate partecipazioni al “Festival di Sanremo“, e recitando in altre pellicole come “To Rome with Love” e il “Pinocchio” di Matteo Garrone.

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