Panariello sta scaldando i motori per partire con la sua nuova avventura teatrale, “La Favola Mia” titolo che richiama Renato Zero, doveroso omaggio viste le tante imitazioni che hanno contribuito al suo successo . Presto il comico e attore toscano inizierà il suo tour con quella che lui stesso definisce “una chiacchierata con il pubblico, per svelare chi è Giorgio dietro Panariello”.
Il giudice di Tale e Quale Show ha deciso di aprire le porte del suo passato e raccontarsi come mai aveva fatto prima. Sarà un percorso a tratti doloroso, lontano da quella spensierata comicità che lo ha reso famoso e che nasce proprio da un travagliato percorso di vita.
Il difficile passato di Giorgio Panariello
Panariello ricorda l’abbandono del padre e della madre: “Abbandonato da mia madre troppo giovane per crescere un figlio“, e non sapendo chi fosse il padre del bambino. “Sono stato allevato dai nonni materni, un anno dopo la mia nascita nacque mio fratello Franco, anche lui abbandonato. Ma i miei nonni lo affidarono ad un istituto di suore“.
I rapporti con il fratello furono ridotti al minimo e Panariello per anni credette che quel bimbo fosse solo un suo amichetto. Con il passare del tempo arrivarono i problemi con la droga e Giorgio accompagnò il fratello in un centro di recupero da cui però ben presto scappò. Tempo dopo tornò nella struttura e ne uscì completamente pulito, fino ad arrivare al drammatico finale della sua storia: “Una sera andò a cena con degli amici, forse gli hanno offerto qualcosa, una pasticca. Ebbe un malore e quelli che erano con lui invece di portarlo in ospedale lo abbandonarono sul lungomare di Viareggio, è morto per ipotermia” .
Il suo spettacolo teatrale si intitolerà come la famosa canzone di Renato Zero, La favola mia, un omaggio all’artista che lo ha reso famoso grazie alle sue imitazioni: “A lui rendo un doveroso omaggio. Una volta, quando non ero molto noto, andò in farmacia a Roma, una signora lo salutò e gli disse “Mi saluti Panariello”. Lo imitai talmente bene in una finta intervista organizzata con Pieraccioni che telefonò il fratello chiedendogli quando avessero fatto quell’intervista”.