Eros Ramazzotti ha sempre destato la curiosità del pubblico intorno alle sue questioni private. Non solo la sua musica è molto amata, ma i suoi fan sono molto attenti circa quello che succede al cantante “nato ai bordi di periferia” nella sua vita privata. Così il matrimonio con Michelle Hunziker è balzato agli onori della cronaca rosa e, anni dopo, il loro divorzio ha riempito le pagine dei settimanali rosa.
Tanto affetto da parte del pubblico per la loro figlia Aurora, alla quale ha anche dedicato la canzone omonima che ha emozionato tantissimo e continua ad essere un successo apprezzato anche dai più giovani. Grato per questa stima e affetto, Eros regala al suo pubblico altri particolari inediti della sua vita.
Consapevole di quanto sia apprezzato il buon rapporto che negli anni sono riusciti a creare Michelle ed Eros tra loro, trovando un equilibrio che non sempre è scontato nelle coppie separate, il cantante romano passa a parlare dei social domandandosi come mai vengano usati per veicolare odio e rancore e non per diffondere messaggi positivi di amore; “I social sembra stiano diventando il festival del negativo: non capisco perché le persone amino usarli non per comunicare gioia e pensiero, ma livore e odio”.
Il racconto inedito su Michael Jackson
Questa considerazione gli da l’aggancio per parlare anche del cyber bullismo, una piaga che affligge soprattutto le nuove generazioni: “Non mi importa tanto per noi, che facciamo parte del rutilante mondo dei media. Mi importa per la ragazza che viene derisa, per il bambino che viene bullizzato e ne soffre da cani. Possibile che nessuno possa difendere i più deboli da questo tribunale improvvisato, autonominato, che emette sentenze arbitrarie e può distruggere la serenità di un essere umano?”.
C’è però un particolare episodio che Eros non aveva mai raccontato prima e ha come protagonista, insieme a lui, una delle pop star più amate e conosciute di tutti i tempi: Michael Jackson. Ramazzotti ricorda così l’incontro con la star e quell’assegno da 100.000 dollari che gli consegnò: “Ci fecero andare lì e aspettare mezza giornata. Sarai pure Michael Jackson ma io ti devo dare 100.000 dollari mica chiedere un autografo! Alla fine arrivò. Non lo si poteva toccare, manco fosse la Madonna di Czestochowa, disse due parole di circostanza e ci liquidò. Avendo messo in tasca l’assegno”, racconta soltanto oggi Eros Ramazzotti.