Meta, la parental company ex Facebook Inc, dallo scorso autunno – anche col cambio di nome – ha palesato un certo interesse nel Metaverso, una serie di dimensioni simulate in cui trasporre le interazioni abituali, tramite avatar che rappresentino gli utenti (oggetto attualmente di miglioramenti nel realismo del movimenti). Un passo importante verso tale traguardo passa per la massiccia creazione, da parte degli utenti, degli avatar, alla quale Meta potrebbe arrivare grazie a un test appena riscontrato.
Diversi utenti (tra cui l’indiano @pururajdutta), su Twitter, nelle scorse ore, hanno preso a segnalare come su Instagram sia apparsa una nuova modalità per rispondere alle Storie, ad oggi possibile mediante un assortimento di emoji: nello specifico, nell’accingersi a rispondere a una Storia, gli users si sarebbero trovati di fronte un prompt che proponeva loro due alternative, ovvero quella delle comuni “Emoji” (fuoco, faccina che ride, cuore, faccina triste, faccina innamorata, applauso, faccina sorpresa), e la nuova opzione “Avatar”.
Optando per questa voce, nel caso non lo si fosse già fatto in precedenza, si verrà condotti tramite vari passaggi a creare un proprio avatar personalizzato di tutto punto che, alla fine, verrà declinato in una serie di adesivi adoperabili per le più disparate situazioni e risposte, in modo che anche gli utenti non VR abbiano a disposizione la soluzione degli avatar quale “estensione più importante della loro personalità e presenza” online.
Nel settore hi-tech, quella appena introdotta come test da Meta potrebbe aprire la strada, oltre che all’edificazione del Metaverso tanto agognata dal CEO Mark Zuckerberg, anche alla commercializzazione degli oggetti digitali.
In tal senso, il noto photo-sharing Snapchat da tempo ha offerto, per ora gratis, l’opportunità di personalizzare i propri avatar Bitmoji (resi disponibili a suo tempo grazie all’acquisizione nel 2016 di Bitstrips per più di 100 milioni di dollari) con outfit allestiti da Nike ed Adidas, e non si esclude che un domani nella piattaforma di Evan Spiegel possano arrivare opzioni di personalizzazione più esclusive, a pagamento. Sull’MMO Roblox, fondato sui mondi virtuali, lo scorso anno una borsa virtuale di Gucci è stata venduta per la bella cifra di 4.000 dollari. Reali.