Intervistato da “Adnkronos salute” Roberto Cauda, consulente dell’Agenzia europea per i medicinali, ha affermato che molto probabilmente nel 2022 dovrebbe esserci una quarta dose per tutti aggiornato per combattere le nuove varianti, tra cui quella Omicron.
“Io credo che nel 2022 dovremo ancora fare un ulteriore richiamo“ afferma con convinzione il professore che poi aggiunge: “Magari con un vaccino aggiornato, sia esso proteico, a Rna o a Dna, ma con le nuove varianti in modo da essere proprio diretto verso questo. Ma in assenza di questo facciamo comunque la vaccinazione e soprattutto la terza dose di richiamo perché ci protegge contro la malattia severa e la morte in modo più che soddisfacente”.
Il nuovo vaccino proteico disponibile dal 2022
Si parla poi di Novavax, il vaccino proteico si differenzia rispetti ai vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson), ove il dottor Cauda afferma che è riuscito a dimostrare efficienza e sicurezza pari a quelli già in commercio, anche se attualmente mancano ancora dei test dedicati alla variante Omicron.
Roberto Cauda afferma che si tratta di una tecnologia utilizzata già da 30 anni fa, siccome venne utilizzato per sconfiggere l’epatitbe B. Il ritardo della commercalizzazione di questo vaccino nasce dal fatto che, per sviluppare questa tecnologia, ci vuole molto più tempo e per questo è stato necessario più di un anno. Come con AstraZeneca, Pfizer e Johnson & Johnson, anche Novavax contiene la proteina “spike” che però è nella forma di proteina.
Il dottore si dichiara comunque positivo da questo nuovo vaccino e spera vivamente che possa convincere anche i più scettici a vaccinarsi: “È possibile che i riottosi che vedono di malocchio i vaccini genici possono in qualche modo cambiare idea e, fidandosi di una tecnologia più collaudata, aderire alla vaccinazione. Direi che ci sono tutte le premesse. Ma non esiste un vaccino privo di effetti collaterali, ma gli effetti sono in qualche modo noti e non diversi dagli altri”.