Facoltà umanistiche e la loro lenta discesa verso il baratro

Dopo le scuole superiori, sempre meno studenti scelgono come percorso di studi le facoltà umanistiche; sul podio invece ingegneria, informatica e gli indirizzi scientifici in generale, ma perchè?

Facoltà umanistiche e la loro lenta discesa verso il baratro

Ormai sempre meno studenti scelgono come prosecuzione degli studi liceali facoltà umanistiche, sul podio invece indirizzi prettamente scientifici oppure matematici, ma soprattutto un ruolo sempre più autorevole è rivestito dai politecnici, i più scelti al giorno d’oggi.

Risulta allora spontaneo domandarsi il perchè di tali scelte, perchè in uno stato in cui la cultura classica svolge un ruolo dominante, che basa parte della sua economia e del suo patrimonio sull’arte, sulla storia e sul turismo, le facoltà umanistiche siano in declino.

La risposta è semplice: per un laureato in lettere classiche risulta molto più difficile trovare un lavoro che non sia l’insegnamento rispetto a un laureato in ingegneria, che dopo la sua laurea vede aprirsi invece innumerevoli porte e soprattutto possiede abilità che spaziano e differiscono l’una dall’altra.

Le facoltà umanistiche sembrano invece ormai proporre come unico sbocco certo e sicuro l’insegnamento, che sappiamo essere un mestiere difficile e avvilente, sul piano economico (lo stipendio medio di un insegnante in Italia è basso) e sul piano emotivo (sempre più studenti ritengono lo studio irrilevante); insegnare deve essere inoltre una vocazione, una vera e propria missione come quella del medico, e non l’alternativa sicura di una laurea poco stabile e incerta.

Insegnanti poco motivati e incuranti del proprio ruolo e del proprio mestiere sono la causa di studenti altrettanto poco motivati e incuranti del proprio ruolo enorme all’interno della moderna società.

Si deve ristituire la dignità morale allo studio di materie umanistiche, asse portante della moderna società, valore e gemma preziosa dello stato e della comunità in cui viviamo, costituiscono infatti un valore aggiunto, permettono la formazione di menti pensanti, consapevoli del loro passato e quindi in grado di comprendere presente e futuro, permettono la formazione di menti che lottino contro la società sempre più robotica e superficiale che ci circonda, che diano un senso ai macchinari e che siano in grado di dialogare, capire, comprendere e approfondire.

Le facoltà umanistiche costituiscono invece veri e propri ponti tra uomo e macchina, passato e futuro.

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