Messa a disposizione degli abbonati la facoltà di scaricare gli album per un ascolto offline, la piattaforma svedese Spotify si è cimentata in un aspro confronto con Apple, ed ha annunciato nuovi rincari per gli utenti premium nel Regno Unito: in compenso, in alcuni paesi arriva il lettore musicale di Spotify interno a Facebook, si parte con nuove playlist per podcast negli USA, ed è previsto l’imminente esordio d’un piano d’abbonamento dedicato appunto ai podcast.
Secondo il portale economico Bloomberg, Spotify, nel corso di un’audizione organizzata dal Senato americano sulle tematiche del mercato e della concorrenza, il rappresentante legale di Spotify, Horacio Gutierrez, ha lamentato la posizione dominante di Apple nel suo app store, in ragione della quale sarebbero danneggiati i servizi concorrenti: nello specifico, il riferimento è alla commissione del 30% (poi del 15% dal secondo anno) chiesta da Cupertino all’app in verde, scaricata sugli abbonati di iOS, che si trovano a dover spendere più dei 9.99 dollari richiesti per Apple Music.
Dal Regno Unito, grazie al portale TechRadar, è giunta la notizia, poi confermata e motivata da Spotify con l’offerta di nuovi contenuti e strumenti per famiglia e singoli, che vede aumentare il costo degli abbonamenti ai sudditi di Sua Maestà, con la sottoscrizione Premium Student che cresce di 1 sterlina (da 4.99 a 5.99) al pari di quella Premium Duo (da 12.99 a 13.99), mentre il rincaro maggiore, di 2 sterline (da 14.99 a 16.99), tocca in sorte al piano Premium Family.
In compenso, sembrano giungere buone nuove per i creatori di podcast che, secondo Variety, dalla prossima settimana, potranno beneficiare di un servizio di abbonamento, con cui elargire anche contenuti esclusivi ai propri abbonati, senza vedersi decurtare parte degli introiti da alcuna forma di commissione dovuta a Spotify, al contrario da quanto praticato da YouTube, Apple, e Twitch.
Nei giorni scorsi, a proposito delle iniziative audio di Facebook, si era parlato di una collaborazione di Menlo Park con Spotify. Quest’ultima si è appena concretizzata nel “Project Boombox“, varato in 27 paesi, in favore sia degli utenti Android che iOS del social, in forma di un player che permetterà di riprodurre, nella parte bassa dell’interfaccia, poco sopra i pulsanti di navigazione, un eventuale contenuto musicale o un episodio di podcast condivisi da un artista, un amico, o un content creator. L’esperienza, fornito il consenso a Facebook perché si connetta a Spotify, varierà molto tra utenti free e paganti: i primi potranno, infatti, accederanno al lettore solo in modalità shuffle, con gli ascolti ovviamente inframmezzati da spot pubblicitari.
Ancora sul tema dei podcast vertono le ultime novità, per ora riguardanti gli USA e i contenuti realizzati in inglese. La prima, posto che alcuni podcast sono fatti da episodi slegati, riguarda per l’appunto la classifica degli episodi (in precedenza era possibile solo per gli show completi), mentre la seconda prevede lo sbarco anche sulla versione web della classifica generale dei podcast, filtrabile per categorie.