Gabriele Muccino e la Viola Film hanno ottenuto 1,25 milioni di euro dalla Regione Calabria al termine di una combattuta trattativa per il pagamento relativo al corto “Calabria Terra mia“.
Il corto della discordia fu commissionato dalla regione, all’epoca guidata da Jole Santelli, con un finanziamento di 1,7 milioni per la sua realizzazione. A dirigere lo stimato regista italiano Gabriele Muccino, mentre i protagonisti dello spot erano Raoul Bova, nato a Roma da genitori di origine calabresi, e la sua attuale compagna, l’attrice spagnola Rocío Muñoz Morales.
La “storia” raccontata dal corto è quella di Raoul che porta Roció a scoprire le bellezze della Calabria, sua terra di origine. Lo scopo dell’opera artistica, scrisse la Regione in un decreto del luglio scorso, era “valorizzare e promuovere la Calabria e la sua identità, attraendo l’attenzione dello spettatore, grazie anche all’indiscussa notorietà del regista e degli attori“.
Un corto che attirò fin da subito aspre critiche e contestazioni per quasi ogni suo aspetto, dagli accenti siciliani anziché calabresi, strafalcioni come il finocchietto sulla soppressata, le immagini “da cartolina” piene di stereotipi, come i paeselli con uomini con le coppole, le comari nei cortili e gli asini per le strade, che non rispecchiano la Calabria contemporanea. L’opera fu presentata lo scorso autunno al festival cinematografico di Roma, diventando subito virale sul web con una connotazione decisamente negativa. Anche il mondo della cultura calabrese insorse, facendo notare la totale assenza a qualsiasi riferimento alla storia e all’arte della regione.
Quasi immediato lo scoppio del contenzioso con la Regione, che accusò Muccino di aver anticipato i contenuti del corto realizzato, senza però fare cenno alla qualità del corto. L’accusa della regione fu solo la mancanza della “puntuale osservanza di tutte clausole contrattuali, da parte dell’affidataria, per fatti sopravvenuti“, e da Ottobre è iniziata una combattuta trattativa con la società di produzione per il pagamento.
Arriva il 23 Aprile la risoluzione della vicenda, con un decreto del Dipartimento Segretariato generale della Regione Calabria che accetta la proposta della Viola Film, con la conseguenza che la Regione Calabria dovrà pagare 1,25 milioni di euro alla casa di produzione ed al regista. Sicuramente una cifra inferiore rispetto ai 1,7 milioni previsti, ma ne risulta comunque in un corto di 8 minuti costato più di 150mila euro al minuto.