Jonathan Bailey, uno dei protagonisti della serie evento di Netflix “Bridgerton” uscita a Natale, si è aperto parlando della sua omosessualità e di come abbia inciso sulla sua carriera.
Bailey interpreta nello show Anthony Bridgerton, il figlio maggiore della famiglia che deve giostrarsi tra i doveri dell’essere il Visconte ed l’uomo di casa, dover organizzare un matrimonio vantaggioso per la sorella minore Dafne e mantenere la sua relazione clandestina con una cantante d’opera.
L’attore 32enne, che ha ottenuto un grande successo nell’ambiente teatrale di Londra vincendo anche un Olivier Award per il ruolo nel musical “Company”, si è recentemente aperto in alcune interviste parlando di come sia essere un attore apertamente gay al giorno d’oggi.
“La maggior parte delle conversazioni conservative avute sull’essere onesto sulla mia sessualità sono state con uomini gay dello spettacolo, mi dicevano ‘Oh no, non puoi fare outing. Non dovresti farlo’. Sono persone che lavorano dietro le quinte, come pubblicisti o direttori del casting,” ha detto Bailey, aggiungendo che era un periodo in cui lui stesso stava venendo a patti con la sua sessualità, che non aveva tenuto nascosta, ma sulla quale ancora non era stato del tutto onesto.
L’attore conferma che la narrativa che un attore apertamente omosessuale non possa interpretare ruoli da protagonista eterosessuale continua tuttora. Allo stesso tempo, la maggior parte dei ruoli da protagonisti di personaggi gay vengono interpretati da attori eterosessuali. “C’è un motivo se i personaggi gay sono così interessanti. Perché, come le donne di “Bridgerton”, devono affrontare un sacco di ostacoli e c’è molta crescita personale,” dice Bailey, che spiega che molti uomini etero hanno avuto premi e critiche positive per i ruoli omosessuali interpretati. “E’ bello che la storia venga raccontata, ma non sarebbe brillante se fosse un uomo gay ad interpretare la sua esperienza?“
Jonathan ha inoltre parlato di come l’industria mantenga una dicotomia verso gli attori gay, spiegando che “C’è un senso di vergogna che è percepibile negli uomini gay nel mondo dello spettacolo. Allo stesso tempo, l’industria ora cerca gli attori apertamente gay facendo capire tra le righe che vogliono che parlino della loro omosessualità per far vedere che assumono attori omosessuali. Vogliono che tu sia gay, ma non troppo gay.“