Quando si parla di pasta integrale, o anche pane integrale, si pensa sempre ad una variante più leggera dei prodotti farinacei. Si dice di solito che sono più facili da digerire, sono più nutrienti, più sani, ma questo discorso non vale per gli spaghetti integrali che anzi, in alcuni casi risulterebbero addirittura tossici.
A dare la notizia di ciò sarebbe una rivista tedesca chiamata Oko-Test e afferma che gli spaghetti integrali al loro interno possono contenere micotossine e pesticidi in quantità tali da superare la dose giornaliera tollerabile dal corpo umano. Hanno fatto dei test e hanno riscontrato almeno una ventina di marche da non considerare, incluse alcune italiane.
Spaghetti integrali tossici: quali sono le marche peggiori?
La pasta integrale contiene un tasso quattro vuole superiore di minerali, che sono salutari per il corpo umano. Tuttavia, per essere effettivamente benefica per il corpo, la pasta non deve contenere metalli pesanti. Nella rivista hanno analizzato circa 20 marche e più della metà hanno riscontrati grandi quantità di micottosine. Addirittura negli spaghetti integrali della Buitoni hanno riscontrato la presenza di pesticidi.
Queste sostanze possono danneggiare le cellule del sangue e il sistema immunitario. L’EFSA (acronimo di Autorità europea per la sicurezza alimentare), ha affermato che neanche la cottura è sufficiente per distruggere queste tossine. Inoltre, le tossine T2 e HT2 derivano proprio dal grano, sugli strati esterni. Nel caso della farina integrale, dunque, ce ne sono di più rispetto alla farina raffinata.
Anche un altro marchio italiano non è proprio il massimo. Parliamo di Barilla. In particolare, sono state ritrovate alte quantità di tossine T2 e HT2, in valori superiori alla dose giornaliera tollerabile dal corpo umano. Tra i marchi troviamo anche un brand acquistabile dalla Lidl, ovvero la Combino Bio. Ci sono altre marche, invece, che producevano spaghetti integrali con la presenza di metalli pesanti come il nichel.