Nonostante il dispositivo fosse in pratica già noto in quanto proposto in pre-ordine su GearBest. ha destato non poca attenzione il varo ufficiale della nuova smart band di Xiaomi, la Mi Band 5, ovviamente realizzata da Huami che, allo scopo, ha introdotto non poche novità palesi e sotto-scocca, senza alterare l’abituale, ottimo, rapporto qualità/prezzo che ha permesso per anni alle Mi Band di dominare il settore.
La Mi Band 5 è disponibile nelle colorazioni rosso, nero, verde, e giallo, con un telaio impermeabile sino a 5 atmosfere o 50 metri di profondità: il display oblungo, sempre con bordi arrotondati, è cresciuto del 20% rispetto al modello dell’anno prima, portando l’OLED, migliorato nel contrasto e nella luminosità, a 1.2 pollici, in modo da poter visualizzare, a colori, più informazioni, incastonate in varie (oltre 100) watchface, alcune delle quali dedicate a Hatsune Miku, Detective Conan, SpongeBob, e Neon Genesis Evangelion (ognuna abbinata a un particolare colore).
Tra le altre novità lato hardware, risulta presente – nella variante ad hoc – anche il modulo NFC, per i pagamenti contactless, che in Cina avverranno via UnionPay: probabile che, seguendo la strada di recente seguita per la Mi Band 4 uscita in Russia, la versione global possa vantare l’NFC per i pagamenti via Mastercard. I sensori crescono di numero: a quelli già presenti in precedenza, si è aggiunto il barometro, per misurare la pressione atmosferica, ed uno di prossimità, per mandare in stand-by il wearable quando sfilato dal polso. Il cardiofrequenzimetro, inoltre, è stato migliorato e, ora, registra anche il grado di saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2), utile per scoprire le apnee notturne, nel corso del tracking del sonno, arricchito della registrazione per la fase REM.
La ricarica della Mi Band 5 non avviene più sfilando la capsula dal cinturino (per ora solo in silicone, col risvolto interno nero e il colore solo sull’esterno): ora, infatti, è sufficiente agganciare un connettore magnetico agli appositi pin presenti sul dorso e, a carica completa, si otterranno due settimane di operatività, come nelle altre emanazioni della wristband xiaomiana.
Quest’ultima serba innovazioni anche lato software. Le attività sportive, ovviamente comprensive anche del nuoto, della camminata, del ciclismo, della corsa, dell’ellittica, del tapis roulant, della cyclette, salgono a 11 mediante l’integrazione del sollevamento pesi, dello yoga, del salto della corda, e del vogatore. L’arrivo dell’indicatore PAI (Personal Activity Intelligence) permetterà, al più rapido SOC in dotazione, di contestualizzare, in termini di efficacia sullo stato di forma, gli allenamenti svolti, mentre la promessa “Women Health Mode” è stata confermata, e permetterà al gentil sesso di tener traccia del proprio ciclo mestruale.
Più sul versante meramente smart, arriva il controllo della fotocamera dello smartphone, ed il supporto dell’assistente virtuale: in Cina si tratterà di XiaoAI, mentre nel resto del mondo il concierge virtuale scelto è Alexa, con conseguente facoltà di gestire da polso la domotica casalinga compatibile. Inoltre, risulta operativa, magari per quando si è in riunione o si riposa, la modalità “non disturbare”, che provvede a disattivare le notifiche nel corso del range temporale impostato.
In termini distributivi, la Xiaomi Mi Band 5 sarà in vendita, a partire dal mercato cinese, il prossimo 18 Giugno, prezzata a 229 yuan (circa 29 euro) per il modello con NFC mentre, facendo a meno dei pagamenti contactless, si potrà risparmiare qualcosa, pagando soli 189 yuan (pressappoco 24 euro).