Il timore più grande di Emilio Fede: “Temo di morire ai domiciliari”

Intervistato dal programma di Radio2 “I Lunatici”, lo storico ex direttore del Tg4 esprime tutta l’amarezza di un uomo che all’età di 88 anni rischia di morire mentre sconta la sua pena ai domiciliari.

Il timore più grande di Emilio Fede: “Temo di morire ai domiciliari”

Solo qualche settimana fa, a seguito di una brutta caduta, Emilio Fede era stato ricoverato in ospedale. In quella circostanza, l’ex direttore del TG4 aveva espresso tutto il suo disappunto per il colpo alla schiena che avrebbe potuto tramutarlo in quello che lui stesso ha definito il “giornalista zoppicante”.

Così, dopo aver dichiarato di essere vivo per miracolo e di non poter che essere inferocito verso gli amministratori dei condomini che non fanno il loro dovere – “Sono già caduto una volta e mi hanno rimborsato settemila euro” ha fatto sapere a tal riguardo – l’ex numero uno di Studio Aperto e del TG1 ha voluto anche esprimere tutto il suo rammarico per il modo con il quale si appresta ad affrontare queste festività natalizie.

Nel corso di un’intervista rilasciata al programma di Radio2 I Lunatici, il giornalisti di origini siciliane si è detto affranto all’idea di poter morire mentre sta scontando i domiciliari a seguito della condanna a 4 anni e 7 mesi nell’ambito del processo Ruby Bis.

Pur rispettando la condanna e non discutendo la sentenza, ai microfoni di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, i due conduttori del programma radiofonico, Emilio Fede ha voluto far presente di vivere questo periodo di feste con tristezza e malinconia. “Non lo meritavo, non me l’aspettavo, non vedo l’ora di tornare una persona libera. Io uscirò semi-libero ad aprile, vi rendete conto?” ha precisato sottolineando che a quell’età sarebbe ingiusto continuare ad infierire contro chi nella sua mente è convinto di dover morire a 90 anni.

A 89 anni quanti ce ne sono ancora in vita?” si è domandato aggiungendo un inquietante “Temo di morire ai domiciliari, lo penso veramente”. Tuttavia la morte non lo spaventa, più che altro lo fa arrabbiare. Da qui ha deciso di non chiedere la grazia, ma più che altro di concentrarsi sulla scrittura di un libro che riprende uno dei suoi più celebri fuorionda diventati un cult di Striscia la Notizia, che non a caso si intitolerà Che figura di m***a.

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