Twitter, messo il sicurezza il client per Android, in passato soggetto a un pericoloso bug, si è concentrato – nella vigilia di Natale – nel diramare alcuni comunicati, comunque importanti, in merito alla lotta alla disinformazione, ed alle policy di accessibilità destinate a influenzare ciò che si può o meno condividere sulla piattaforma.
La prima novità twitteriana del recap in oggetto è, in realtà, in coabitazione con il rivale Facebook, e riguarda la chiusura di centinaia di account fake, accusati di far parte di una rete di disinformazione a favore di Trump, in vista delle presidenziali del 2020. A quanto pare, i profili defalcati (700 sul canarino azzurro, registrati in Vietnam e negli USA) erano confezionati con foto realistiche ottenute dall’intelligenza artificiale (mediante la tecnica nota come “apprendimento automatico contraddittorio”) e, oltre a pubblicare contenuti depistanti (es. foto acchiappaclick con gattini), diffondevano post e discussioni contro la Cina e a favore dell’attuale inquilino della Casa Bianca.
A gestirli, a quanto pare, sarebbe BL, riconducibile al gruppo americano “Epoch Media”, editore del quotidiano ultraconservatore “The Epoch Times”, posto che (a fronte delle smentite ufficiali minimizzanti, secondo le quali BL sarebbe stata solo fondata da ex dipendenti del discusso gruppo mediatico), alcune indagini attuate da Facebook dimostrano come a gestire la Pagina social di Epoch Media Group – sino a qualche giorno fa – fossero alcuni dirigenti di BL.
Più sul versante esclusivamente afferente al canarino azzurro di Jack Dorsey, infine, è la seconda ed ultima novità, sostanziata in un recente comunicato distribuito (a suon di tweet) dalla divisione accessibilità della piattaforma di microblogging.
Secondo quanto reso noto da quest’ultima, d’ora innanzi, facendo seguito a quanto lamentato giorni fa dalla Epilepsy Foundation, non sarà più permesso accludere nei post le immagini PNG ad animazione multipla: queste ultime, infatti, lampeggiando secondo alcuni schemi e a varia intensità, potrebbero indurre convulsioni in chi sia fotosensibile o soggetto a epilessia e, in più, in quanto di grandi dimensioni e quindi soggette a sovraoccupare la memoria di sistema, tenderebbero a rallentare l’app sino a portarla al crash.