Negli ultimi 30 anni, i tumori dell’apparato digerente sono diventati più pericolosi e comuni. A certificare questo dato di fatto è stato uno studio presentato durante il congresso United European Gastroenterology Week 2019 che si è appena concluso a Barcellona.
Con l’intento di fornire un quadro esaustivo sulle principali neoplasie a carico del tratto digerente, una ricerca finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation si è per lo più concentrata sull’analisi del tumore al colon-retto e al pancreas. Dai dati raccolti si è così riusciti a definire alcuni trend che hanno scandito il lasso di tempo intercorrente tra il 1990 e il 2017.
Le conclusioni di questa ricerca pubblicata sulla rivista Lancet Gastroenterology & Hepatology, hanno dimostrato che in meno di un trentennio il tasso di mortalità legato al cancro al pancreas è cresciuto del 10%; allo stesso tempo anche il tasso di incidenza del tumore al colon retto ha conosciuto un incremento di 10 punti percentuali. In altre parole nel primo caso sono aumentati i decessi, nel secondo il numero di pazienti che hanno contratto la malattia.
Per cercare di dare una spiegazione ad uno studio che ha preso in esame 195 paesi del mondo, i ricercatori hanno dovuto differenziare le due neoplasie. L’aumento dei tumori al pancreas sembra essere solo in parte riconducibile all’incremento demografico e alla maggior aspettativa di vita. Dall’altra parte questo fenomeno maggiormente riscontrato nei paesi a più alto reddito, lascia intendere che malattie come obesità e diabete sono a tutti gli effetti dei fattori di rischio che non devono essere sottovalutati.
I regimi alimentari poco sani sono altresì la causa dell’aumento dell’incidenza del tumore al colon-retto, anche se per questa neoplasia, a fronte di un aumento dei casi del 10%, la mortalità dal 1990 è diminuita del 13,5%. A poter spiegare questo aspetto incoraggiante, secondo i ricercatori non bisogna dimenticare l’introduzione di programmi di screening e di diagnosi precoce, validi strumenti che hanno consentito una maggior sopravvivenza rispetto a chi si ammala di tumore al pancreas, una malattia tutt’oggi molto più difficile da diagnosticare, spesso individuata quando ormai non c’è più nulla da fare.