Nell’evento che ha portato alla presentazione dei Surface Laptop 3, Surface Pro X e Surface 7 Pro, dopo un breve preambolo relativo a come le tastiere virtuali stiano raggiungendo, presso gli utenti, secondo uno studio accademico, la stessa velocità di digitazione di quelle fisiche, è stata svelata la vera sorpresa della serata organizzata da Microsoft in quel di New York.
L’elemento clou dell’evento redmondiano è stato senz’altro rappresentato dal Surface Neo, simile sia al prototipo Microsoft Courier che all’Intel Tiger rapids: tecnicamente si tratta di una sorta di tablet foldable con due display LCD d 9 pollici protetti da un vetro Gorilla Glass e giunti tramite una cerniera a 360°, spesso 5.6 mm e pesante 655 grammi, col quale si interagisce tramite una tastierina Bluetooth soggetta a ricarica wireless.
Quest’ultima può essere usata a parte, per sfruttare in pieno i due display (lanciando un’app diversa su ogni display, estendendone una ad ambedue, mostrando un’app in un display ed i dettagli della stessa nell’altro), o su uno dei due, lasciando la parte restante del monitor coinvolto in qualità di touchpad, se posizionata in alto, o di second display à la Asus ZenBook, se posizionata in basso.
Ad animare questo gioiellino hi-tech, previsto per il Natale 2020 in quanto ancora un prototipo, sarà u n processore Intel di 11° generazione, Lakefield mentre, in ambito software, interverrà una personalizzazione di Windows 10, la X, predisposta per i dispositivi dual display, in grado di supportare in modo specifico la suite Office e (genericamente) tutte le applicazioni.
Assieme al Surface Neo, destinato a diventare una nuova categoria di prodotti a parte, più o meno nella stessa forbice temporale, dovrebbe esordire anche la sua versione mignon, il Surface Duo, in sostanza un Surface Phone vista l’adesione agli stilemi estetici della gamma, dotato di due display da 5.6 pollici (implementati via apposite API per far girare due app in contemporanea) uniti da una cerniera.
Al momento privo di fotocamere posteriori, ed ipotizzato con il processore Snapdragon 855 (particolari di sicuro corretti al momento dell’uscita), ma con funzioni telefoniche, il nuovo smartphone Microsoft (benché sul palco dell’evento si sia faticato a definirlo tale) risulta disporre di una soluzione software allestita in collaborazione con Google, forse basata su una customizzazione di Android.