Allo scorso IFA 2019, tra Asus e Acer si è consumata una sfida ravvicinata a chi avesse sfoderato il portatile business più leggero al mondo: seppur in leggero ritardo rispetto alla fiera berlinese, anche l’americana HP si è unita a questa particolare tenzone, con il convertibile Elite Dragonfly x360 aderente alle severe credenziali (tra cui l’avvio dallo stand-by in meno di un secondo) del Project Athena di Intel.
Il convertibile HP Elite Dragonfly x360, dotato di una cerniera che gli consente di diventare anche un tablet, ha un design alquanto esile (30,4 x 19,7 x 1,6 mm) che, tuttavia, non gli impedisce di vantare un bel numero di porte laterali, tra cui, oltre all’attacco di sicurezza Kensington, una USB 3.1, due Thunderbolt 3 (una capace di caricare il terminale), una HDMI, ed il jack da 3.5 mm.
Una volta spalancato, mostra da una parte, ambedue alleggerite (rispettivamente del 26 e 37%), una tastiera silenziosa ed un ampio touchpad, e dall’altra un display da 13.3 pollici, protetto da un vetro Gorilla Glass 5, con ampi angoli di lettura (IPS), ma con luminosità e risoluzione variabili: la versione FullHD può sostanziarsi in un BrightView da 400 0 1000 nits, senza o con la polarizzazione anti curiosi “Sure View Integrated Privacy Screen”, mentre 4K può arrivare a 550 nits di luminosità ed esaltarsi anche nei colori (95% della scala sRGB).
Molto attento nella sicurezza, grazie alla webcam HD da 720p con Windows Hello ed otturatore, ed allo scanner per le impronte che, mediante il trattamento oleofobico, risulta preciso anche se in presenza di un po’ di polvere, o con le dita umide o unte, il convertibile HP Elite Dragonfly x360 è anche molto autonomo, con la facoltà di rimanere lontano dall’alimentatore per 16.5 o 24.5 ore, a seconda che adotti una batteria da 38 o 56.2 Wh, con relativo impatto sul peso, da 990 grammi nel primo caso, e poco oltre il kg nel secondo.
La sezione elaborativa dell’Elite Dragonfly x360 di HP, elemento clou anche per l’autonomia del device (assieme agli standard eDP + PSR che abbassano la potenza del monitor), è affidata a processori Intel di 8° generazione, dai basici Core i3-8145U ai Core i7-8665U, anche in versione vPro. La RAM (LPDDR3) può andare da un minimo di 8 ad un massimo di 16 GB, mentre lo storage, sempre SSD, parte da 128 GB in formato M.2 SATA-3 per arrivare a 2 TB massimi in NVMe, con tanto di cache memory (32 GB) Optane.
Dulcis in fundo, le connettività. Presente il Bluetooth, il Wi-Fi è di ultima generazione, ax (o 6), ed è disponibile anche l’opzione per il 4G/LTE con antenne 4×4: il tutto, calendarizzato per Novembre, a principiare da (tasse escluse) 1.299 euro.