Ormai da tempo, la sfida in termini di innovazione informatica guarda all’Asia e, attenzionando gli eventi di IFA 2019 degli ultimi giorni, la tentazione è quella di restringere il campo ad un’isoletta in particolare, Taiwan, visto che è dalla Cina nazionalista che, in quel di Berlino, sono arrivati i portatili più sottili al mondo.
Acer, nel novero della folta squadra di rinnovati portatili Swift, notoriamente leggeri, ha decisamente esagerato con l’Acer Swift 5 di quest’anno (da Novembre, a partire da 899 euro), capace di fermare il peso a 990 grammi e lo spessore ad appena 14.5 mm, senza rinunciare a diverse porte (jack combo, aggancio Kensington, HDMI a taglia piena, due USB Type-C, di cui una 2.0, divise una per lato, una Type-C 3.1 Thunderbolt 3) e a una batteria che, complice l’adesione al Project Athena di Intel, vanta 12.5 ore d’autonomia, a cui se ne aggiungono altre 4.5 dopo appena mezzora di ricarica.
All’interno del telaio dell’Acer Swift 5, redatto tramite un mix di litio-alluminio e litio-magnesio, in un bianco panna con finitura opaca in ottica anti-impronte, sotto una tastiera retroilluminata con Precision Pad Microsoft ricoperto in vetro e apposito tasto per l’autenticazione biometrica (Hello), sono presenti un modem per la connettività dual band Wi-Fi ax, ma soprattutto processori Intel di 10° generazione (Ice Lake) i7-1065G7 provvisti di GPU integrate Iris Plus, con l’opzione per aggiungere una dedicata GeForce MX250: la RAM può ammontare ad 8 o 16 GB, laddove lo storage SSD (PCIe) tocca quota 512 GB. Il display, un LCD IPS FullHD da 14 pollici raggiunge l’86,4% dello screen-to-body, beneficia di un trattamento anti-riflesso, e indietreggia sino a 160° grazie alla cerniera di giunzione inferiore, posta sotto il mento sede del logo Acer. In alto, infine, campeggia una tradizionale webcam per le videoconferenze.
Poche ore, dopo, ad IFA 2019, è stata la volta di Asus che, tramite i due CEO S.Y. Hsu e Samson Hu, tra le altre cose, ha presentato l’ASUSPRO B9, definito come il più leggero portatile professionale al mondo, tanto da pesare quanto due iPad Pro da 10.5 pollici, con la differenza che in questo caso, si tratta di un portatile da 880 grammi (990 optando per la batteria più grande, da 66 Wh, in sostituzione di quella standard, da 33 Wh) per 14.9 mm di spessore: il segreto, a quanto pare, sta nell’impiego di un rivestimento in magnesio, comunque capace di meritarsi la certificazione di resistenza militare (810G).
Il display, un FullHD da 14 pollici, grazie alle ottimizzazioni delle cornici NanoEdge, estende lo screen-to-body al 94%, con un ingombro che è come quello di un 13’’: in cima, la webcam dispone degli infrarossi, per la scansione del volto, stoccando i dati dell’autenticazione nel chip crittografico TPM. Gli interni dell’ASUSPRO B9 ospitano processori della decima generazione Intel, come l’i7-10510U, messo in grado di lavorare instantemente con i dati stoccati su due SSD (PCIe) da 1 TB, in Raid 0 o Raid 1. Sempre provvisto di una porta Thunderbird 3.0, e della connettività Wi-Fi ax, l’esemplare Asus opta per una specialità della casa, ovvero un touchpad che, alla bisogna, può fare anche da tastierino numerico (NumberPad).