Con i riflettori ormai spentisi su IFA 2019, ricominciano ad acquistare visibilità le realtà basate sul web, tra cui – in particolare – i social network, tuttavia alle prese con un momento piuttosto difficile che, oltre a Facebook, coinvolgerebbe anche Twitter, criticato per i ritardi nel roll-out della dark mode per Android, per la sospensione di una funzionalità utile, e per la messa in atto di uno strano repulisti.
Era Marzo quando Twitter, che già disponeva di un modalità scura dal 2016, annunciò di volerne impostare una basata anche sul nero in aggiunta a quella standard con le tonalità del blu notte, in modo da cavalcare l’onda dei display AMOLED sempre più diffusi, ed assicurare un tema integrato che consentisse anche di risparmiare più batteria. Il rilascio su iOS avvenne subito, mentre – per Android – si prospettò altrettanto a breve: in quel di Luglio, dopo mesi di silenzio in merito, dovuti alla convergenza verso progetti maggiormente prioritari, sbucò il primo timing per il roll-out della feature, nota come “Lights Out” (Luci spente), fissato per la metà di Settembre.
A quanto pare, però, tale scadenza non verrà rispettata, secondo quanto comunicato da Dantley Davis, vice responsabile per la ricerca e il design del canarino azzurro, visto l’impegno del team (per altro testimoniato, allo stato attuale, a suon di screenshot) nel migliorarne l’esperienza d’uso.
Non va meglio per un’altra funzione, utile, sebbene poco usata di Twitter, recentemente sospesa sine die, a causa di quando successo al profilo del CEO, Jack Dorsey che, hackerato, ha pubblicato cinguettii violenti e razzisti. Il tutto era avvenuto tramite un attacco swap che aveva permesso ai criminali di far trasferire il numero di Dorsey su un’altra SIM, in modo da poter usare indisturbati la funzionalità che permetteva di pubblicare contenuti sulla piattaforma via SMS: quest’ultima, quindi, in attesa di una revisione, è stata per il momento bloccata.
Infine, un curioso repulisti. Secondo quanto emerso in Rete, Twitter avrebbe sospeso l’account personale del presidente cubano Raul Castro, e quello di svariati giornalisti che lavorano per i media di Stato che, per l’occasione, hanno parlato di attacco cibernetico volto a ridurre la libertà d’espressione del popolo cubano. Non è, tuttavia, chiaro come mai sia rimasto online l’account, in lingua inglese, di Granma, il quotidiano ufficiale del partito comunista cubano.