Per la loro affidabilità, nel settore della produttività e dello studio, stanno affermandosi – sempre più – i Chromebook. Anche i portatili ed i computer in generale animati da Linux non demeritano al confronto, offrendo – anzi – una miglior esperienza desktop sostitutiva di quella Windows o macOS cui si è abituati. In tal senso, una delle aziende in maggior crescita è la spagnola Slimbook che, dopo l’hardware Linux based della scorsa settimana, batte “il ferro finché è caldo” presentando un nuovo ultrabook “open”, ancora più performante.
Slimbook Pro X, questo il nome del portatile, da chiuso assume le dimensioni (32 x 21 x 1.68 cm) di una pratica valigetta da professionista, facile da trasportare, grazie al peso di appena 1.1 kg, ottenuto ricorrendo, per lo chassis, a un mix di lega di alluminio e magnesio. Aperto, invece, somiglia ai MacBook Pro, compreso lo scalino sull’ampio (11.6 x 7.2 cm) touchpad, inclusivo dei 3 pulsanti cliccabili tipici di ogni mouse, però invisibili alla vista.
La tastiera, a membrana, è retroilluminata, con zone configurabili, e sormonta la base di appoggio, ai cui lati sono ubicate varie porte, tra cui 4 USB (una 2.0, tre 3.1, di cui una Type-C), una HDMI, un jack da 3.5 mm per cuffie e microfono, ed una porta Ethernet LAN (con velocità di trasmissione sino a 1.000 Mbps).
Dotato di un buon set di connettività, con un modulo per il Bluetooth 5.0 e il Wi-Fi (in base alla scheda di rete Intel, 3165N o 9560 CA), per giunta provvisto di un combo opzionale per leggere e masterizzare CD e DVD, lo Slimbook Pro x dispone di buone specifiche in ambito multimediale: il display, inserito entro esili (4.2 mm) cornici, sì da ottenere l’86% della superficie frontale, è un pannello a LCD IPS (170°) a LED da 14.3 pollici, con risoluzione FullHD, aspetto panoramico a 16:9, ampia luminosità (300 nits) ed eccellente resa cromatica (99% sulla scala sRGB.
A sostenerlo, in ambito elaborativo, sia la scheda grafica integrata Intel UHD 620 4K, che quella dedicata GeForce MX250, fornita da Nvidia con 2 GB di memoria (GDDR5) propria, onde sostenere anche i calcoli più impegnativi mentre, per quel che concerne l’audio, il portatile si avvale di una scheda Sound Blaster Cinema 5 abbinata a due speaker posti in alto, proprio ove campeggia la webcam, HD (720p) che, però, in quanto abbinata con un secondo sensore per la scansione del volto, onde evitare l’inserimento della password ad ogni operazione, funge anche da sistema di sicurezza.
All’interno, lo Slimbook Pro X presenta un processore quadcore (da 1.8 a 4.6 GHz in TurboBoost) Intel i7-8565U messo in tandem con una RAM, non saldata, che può arrivare anche a 32 GB, ed essere scelta in base alla frequenza di lavoro: lo storage, invece, si basa su due slot per hard disk SSD M.2 (con opzione NVMe), capaci di lavorare opzionalmente in RAID 0/1, per una capienza totale massima di 2 TB (es. 1 TB + 1 TB). La batteria, da 65W, caricata completamente in un’ora, assicura – secondo l’azienda – 11 ore di autonomia, tradotte in più realistiche 8 ore in uso medio.
Chiude il quadro della situazione, per lo Slimbook Pro X, il software: in questo caso, è possibile scegliere l’ultrabook senza alcun sistema operativo, con una distribuzione di Linux, solo con Windows 10 (Pro o Home), o in dual boot (Linux/Windows): ovviamente, solo le prime due opzioni sono a costo zero. Capitolo prezzi, appunto: lo Slimbook Pro X può essere comprato a partire da 998 euro, cifra per la quale si ha diritto alla versione base con semplice SSD da 250 GB, e 8 GB di RAM.