Con l’arrivo dell’estate si inizia a parlare della questione riguardante la presenza dei cani in spiaggia e si deve notare che le normative cambiano in base alle regioni. L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente è in prima linea in merito a questa tematica e la sua prerogativa è quella di aiutare i padroni nel corso delle vacanze al mare.
L’Aidaa ha voluto far notare i benefici derivanti dal portare i cani al lavoro, in quanto si stressano allo stesso modo dei padroni. Ci sono molte regole riguardo la presenza degli animali in spiaggia che dimostrano un certo contrasto e che, a volte, sollevano determinate problematiche.
Una delle poche certezze si ritrova nel fatto che, come precisato dall’Aidaa, la spiaggia è proibita ai cani solamente nel caso in cui ci siano dei divieti esposti in maniera chiara. L’associazione ha messo in atto un manuale per quanto riguarda i diritti e i doveri. L’Aidaa ha fatto notare che sono tremila le ordinanze emesse dai comuni, senza dimenticare le leggi regionali e i regolamenti degli stabilimenti balneari, che sono differenti.
Ci sono diciotto normative locali diverse e tale comportamento finisce per aumentare le problematiche. Si è sottolineato che i cani, accompagnati dal padrone in spiaggia, non possono essere cacciati se non nel caso di un divieto esposto in maniera chiara. I divieti devono essere resi noti con una certa regolarità e un ruolo importante viene ricoperto dalla Capitaneria e dai vigili urbani.
Sono le forze dell’ordine che possono chiedere al proprietario di un cane di allontanarsi dalla spiaggia pubblica. Sarà compito dei vigili quello di mostrare il numero dell’ordinanza e la scadenza. Nel caso in cui dovesse esserci la multa, devono essere specificate le motivazioni che hanno fatto permanere i proprietari dei cani in spiaggia. Infine un compito importante deve essere svolto dai padroni dei cani, chiamati a tenere l’animale al guinzaglio e raccogliere gli escrementi.