Oltre ad iOS 13, in versione beta al pari di tvOS 13 e watchOS 6, ed assieme alle migliorie per le piattaforme HomeKit e CarPlay, in quel di San Josè, in occasione del WWDC 2019, Apple ha presentato anche un prodotto attinente all’hardware, con la nuova generazione dei Mac Pro, in arrivo sul mercato ad Ottobre.
Aggiornamento necessario, dopo l’ultimo modello datato 2013, il nuovo Mac Pro, spostabile grazie alle quattro rotelline collocabili opzionalmente sotto il “dorso”, conserva l’approccio modulare del predecessore, con diverse componenti che possono essere cambiate facilmente, grazie però ad un frontale a griglia (necessario per aspirare il calore via 3 ventole frontali e una interna), estraibile tramite una maniglia superiore, universalmente battezzato in Rete come “grattugia“.
All’interno del nuovo Mac Pro, sempre facendo riferimento a specifiche ultratop, si può partire da un setting base in cui un processore Intel Xeon octacore è abbinato ad una scheda grafica dedicata Radeon Pro 580X di AMD, con la RAM attestata sui 32 GB, e lo storage, a stato solido, ancorato sui più che dignitosi 256 GB.
La configurazione in questione, iniziale appunto, parte da 5.999 dollari ma, se non fosse ritenuta sufficiente alle esigenze lavorative, è possibile customizzare il tower in oggetto con un Intel Xeon con schema a 28 core, una GPU AMD Radeon Pro Vega II (32 GB di cache dedicata), e ben 1.5 TB di memoria volatile RAM: grazie a queste scelte, Apple dichiara il Mac Pro 2019 in grado di gestire, a beneficio della postproduzione stile Pixar, o di veri e propri studi di produzione audio, implementando un alimentatore da 1.4 kW, 3 flussi in 8K simultanei (del formato ProRes RAW, mediante la scheda acceleratrice Apple Afterburner), o “comunque” 12 contemporanei flussi in 4K.
Da segnalare che il nuovo Mac Pro è ancor più costoso in quanto non è comprensivo di display, che va comprato a parte.
In questo caso, Apple suggerisce di evitare “colli di bottiglia” nell’allestimento e, allo scopo, ha presentato un nuovo Apple Pro Display da 32 pollici, con risoluzione Retina 6K che, grazie alla tecnologia Extreme Dynamic Range (abbreviata “XDR”), viaggia costantemente sui 1.000 nits di luminosità, assicurando anche punte di 1.600, all’insegna di un rapporto di contrasto pari a 1.000.000:1. Il prezzo di questa periferica di output, provvista anche di un filtro antiriflesso, è di 4.999 dollari, al netto dello stand professionale (con rotazione precisa e inclinazione in altezza) da 999 dollari.