Snapchat, l’applicazione per la condivisione effimera di foto e video, fondata nel 2011 a Stanford da Evan Spiegel, ha appena diffuso il bilancio dell’ultimo trimestre 2018 della sua ancor giovane storia e, nel contempo, si avvia ad una nuova, radicale, rivoluzione, dopo aver studiato accuratamente le abitudini dei suoi utenti. Intanto, però, continuano le defezioni di illustri manager all’interno del suo team.
Secondo i dati finanziari relativi all’ultimo trimestre del 2018, Snapchat avrebbe posto un freno all’emorragia degli utenti, che la perseguitava da almeno altri due trimestri, assestando il numero di iscritti attivi quotidianamente a 186 milioni, comunque inferiori ai 191 milioni dello stesso periodo del 2017. Anche i conti della piattaforma fondata da Evan Spiegel migliorano, visto il raggiungimento – per la prima volta nella sua storia – di introiti per 390 milioni di dollari (non sufficienti, tuttavia, per andare in utile).
Posto un freno a perdite finanziarie e di utenti, è ora di capire come passare al contrattacco. Per farlo, cosa può esservi di meglio di uno studio psicologico: Snapchat ne ha realizzato uno, Apposphere, assieme al Murphy Research, analizzando – tramite questionari – il comportamento di 1.005 tester tra i 13 ed i 44 anni. Dallo studio si evince che gli utenti usino Snapchat per relazionarsi con gli affetti più stretti, laddove Facebook è preferito per parlare delle novità, Twitter per informarsi sull’ultim’ora, e Instagram per curiosare sulle celebrities e condividere foto ben realizzate. Inoltre, in ambito emozionale, Snapchat, per il 95% degli utenti, sarebbe associata ad emozioni positive, visto che verrebbe usata per condividere i momenti salienti della giornata, tramite scatti giocosi resi buffi dai vari filtri presenti: meno bene, invece, andrebbe per Twitter e Facebook, associati a emozioni negative, con Instagram che si conferma la vera nemesi di Spiegel, venendo associata alla creatività e alla curiosità.
Anche il varo di nuove funzionalità, assieme alla comprensione delle motivazioni degli utenti, potrebbe contribuire al rilancio dell’app. In tal senso, l’agenzia stampa Reuters ha svelato come, nel quartier generale di Snap Inc, stiano meditando alcuni cambiamenti radicali per l’esperienza d’uso di Snapchat, col fine di incrementare i contenuti fruiti e, conseguentemente, i propri guadagni: il riferimento è al rendere pubblici quei profili che creano post pubblici, e al rendere permanenti (o comunque più durevoli di quanto non siano oggi) le Storie che, di conseguenza, sarebbero soggette solo all’eliminazione manuale da parte degli utenti. Ovviamente, interpellato in merito, il team dell’app non ha rilasciato alcuna comunicazione.
Intanto, in mezzo a tante speranze, Snapchat continua ad attraversare serie difficoltà a livello manageriale: perso il direttore strategico Imran Khan, ed il referente per le risorse umane, Jason Halpert (allontanato per aver coperto, secondo il Wall Street Journal, un’inappropriata relazione del responsabile della sicurezza, Francis Racioppi, con una dipendente dell’azienda), anche Tim Stone (esperienza ventennale in Amazon), direttore finanziario della piattaforma, ha annunciato il proprio addio, dopo appena 8 mesi dall’assunzione del proprio incarico, senza però spiegare la ragione della sua scelta.