Uno dei software più sottovalutati, benché utilizzati praticamente da tutti per esplorare il web, è quello dei browser, in gran spolvero sin dal 2017. Mozilla Foundation, l’associazione no-profit dietro a progetti open source del calibro di Thunderbird, portando avanti l’eredità di Netscape, ha aggiornato il suo browser Firefox, ora giunto alla versione 65 con un notevole carico di novità.
Distribuito per device mobili Android, e per tutti i tipi di computer (Windows, Linux, MacOS), Firefox 65 non si limita ai doverosi correttivi delle vulnerabilità del predecessore, o ai miglioramenti prestazionali comunque attesi. I focus principali della nuova edizione sono la sicurezza, grazie ad una perfezionata protezione dalle aggressioni “Stack smashing“, e la privacy: d’ora in poi, l’utente potrà bloccare gli elementi presenti nelle pagine secondo 3 diversi gradi.
Quello predefinito, o standard, prevede che, in modalità “incognito”, si vadano a stoppare i tracker pubblicitari noti nelle pagine che si visitano: in futuro, arriverà il blocco anche per i cookie di tracciamento che fanno riferimento alle pagine esterne o collegate. Amando il brivido dell’azzardo, o desiderando una protezione totale, anche quando non si naviga in incognito, è possibile settare il browser sul grado di tutela severa e restrittiva: in tal caso, però, si attingerà al database di blocco dei cookie traccianti e pubblicitari derivato dalla versione developer del browser, con conseguenti falsi positivi e blocchi di funzionalità legittime nei siti visitati. Meglio, quindi, optare per l’impostazione personalizzata, grazie alla quale si potrà decidere cosa bloccare (cookie, tracking, ambedue), precisando anche la finestra d’azione.
Per accelerare la velocità di caricamento delle pagine, già ottenuta bloccando gli elementi inutili nel codice delle pagine, Firefox 65 porta in dote su tutti i sistemi anche il supporto al formato di immagini compresse WebP, sviluppato da Google per assicurare una qualità elevata paragonabile a quella di standard più prestigiosi, ma con un carico di MB richiesti assai inferiore. Mirato ad individuare con maggiore chiarezza la ragione di eventuali blocchi del browser, è stato implementato anche un più capace Task Manager che, ora, analizza a dovere le richieste mnemoniche delle varie schede e delle estensioni.
Altre novità, infine, arrivano limitatamente ai sistemi operativi di riferimento. Su device mobili Android, per esempio, sistemati i comandi del Chromecast, lo scrolling appare più reattivo e fluido, mentre su Windows è possibile beneficiare del supporto al nuovo codec (senza royalties) video AV1 (successore del VP9): per i device Apple, invece, arriva il supporto alla modalità Handoff con la possibilità di chiudere un’attività Firefox su Mac e riprenderla su iOS beneficiando di Safari o Firefox (o solo del secondo, su un sistema con MacOS).