WhatsApp, il celebre programma di messaggistica in verde di Menlo Park, dopo qualche settimana di pausa mediatica, è tornato al centro della cronaca tecnologica grazie ad alcune interessanti novità, parte delle quali rilasciate su Windows in attesa di quelle più succulente in arrivo in ambito Android.
Partendo delle innovazioni già messe a regime, WhatsApp – in pieno periodo festivo, a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno – ha rilasciato un aggiornamento, in forma di versione 0.3.1847.0, per la sua emanazione destinata ai desktop Windows (da non confondersi con quella accessibile via web). All’interno dell’update in questione, è stato inserito – oltre agli immancabili fix di vulnerabilità ed ai miglioramenti prestazionali – anche la possibilità di visualizzare in modalità “picture-in-picture” (già avvistata a fine 2018) i video condivisi all’interno delle conversazioni (ovvero, nelle chat), in modo che – ipso facto – nel vedere un filmato all’interno della menzionata finestra flottante – si possa fare anche altro.
Più stuzzicante, però, risulta la novità in arrivo su Android, anticipata dai famosi leaker di WABetaInfo: secondo questi ultimi, all’interno del codice di una beta sottoposta ad analisi, vi sarebbero diverse tracce di una rinnovata feature di condivisione dei file audio.
Tale funzionalità, alla quale lo staff di Menlo Park sta lavorando, prevederebbe una nuova sezione appositamente dedicata a questo genere di file, nella quale – per capire quel che si condivide – si potrebbe visionare la copertina del file (se presente) ed ascoltarne un’anteprima e, poi, in fase di invio, sarebbe possibile selezionare sino a 30 file audio, per una condivisione simultanea dei medesimi. Andando oltre, come emerso dalle schermate condivise su Twitter, un messaggio avviserebbe del fatto che non si può andare superare tale range limitativo.
Al momento, non è possibile prevedere quando la nuova funzionalità di invio dei file audio verrà introdotta su Android, benché sia lecito ipotizzare che verrà seguito sempre il solito iter, per cui si passerà prima dalla beta, e solo in un secondo momento, per la versione definitiva destinata ad Android.