Inizio di settimana non facile per WhatsApp, quanto meno per la versione in uso presso gli iPhone, visto che gli amanti della mela morsicata dovranno fare a meno dei pacchetti di stickers standalone, e prestare attenzione nello sperimentare le novità delle versioni Beta. Per fortuna, la piattaforma ha deciso di supportare con 1 milione di dollari chi combatterà le fake news.
Come noto, WhatsApp – da poche settimane – ha implementato, dopo un’attesa di almeno un biennio, il sistema degli stickers, che permette di impreziosire le conversazioni a suon di adesivi, compresi quelli canzonatori di Telegram: alcuni di questi stickers sono già installati in-app, mentre altri possono essere scaricati, ex post, sempre all’interno dell’applicazione, in cui è presente uno store dedicato.
Alcuni pacchetti di adesivi, tuttavia, sono offerti sotto forma di applicazioni autonome, all’interno degli app store, tanto di Apple quanto di Google. Il problema, però, anticipato da WABetaInfo, è che Cupertino non ritiene questi pacchetti esterni conformi alle sue linee guida, visto che – in sostanza – fanno tutti la stessa cosa (offrire stickers) e, soprattutto, tenuto conto che per usare tali applicazioni ne sarebbe richiesta un’altra (WhatsApp, appunto) quale passaggio propedeutico (ritenuto da Apple inaccettabile per qualsiasi applicazione). Per tale motivo, lo staff di Apple starebbe rimuovendo – dal suo App Store – a uno a uno le applicazioni dedicate ai pacchetti di stickers per WhatsApp i cui utenti iOS, ben presto, saranno vincolati ai soli adesivi scaricabili in-app. Al contrario di quanto continuerà ad essere possibile fare su Android.
Anche su iOS, come su Android, è possibile testare le versioni beta di WhatsApp, grazie al tool Testflight messo a disposizione dalla stessa Apple: sempre il gruppo di leaker di WABetaInfo, però, segnala che gli utenti di iOS più ansiosi nel voler provare in anteprima le novità di WhatsApp sono stati presi di mira da alcuni truffatori 2.0. Nello specifico, a diversi users dell’app in verde sarebbero giunti dei messaggi privati nei quali si prospetta loro la possibilità di iscriversi a un servizio che li terrebbe aggiornati, con delle notifiche, della messa a disposizione di nuovi slot come collaudatori di WhatsApp Beta. Ovviamente, nulla di tutto ciò è reale e, verosimilmente, si tratta di un banale tentativo per spillare soldi e/o dati sensibili utili a qualche sostituzione d’identità, o alla vendita nel Dark Web.
Infine, la lotta alle fake news. WhatsApp ha indetto un concorso, il WhatsApp Research Awards for Social Sciences and Disinformation, aperto a 20 team (sui 600 candidati) formati da esperti delle scienze sociali e ingegneri del software, che indagheranno alcune aree d’interesse, come gli effetti delle reti per la viralizzazione, i contrasti tra informazioni conflittuali, le informazioni sui processi elettorali, l’alfabetizzazione digitale, etc, col fine di ideare delle soluzioni che, se vincenti, potranno essere implementate non solo su WhatsApp, ma anche su Instagram e Facebook: ad ognuna delle squadre partecipanti sarà messa a disposizione la gran mole di fake news rimosse anche sulle piattaforme citate, oltre a un budget di 50 mila dollari per un totale, appunto, di 1 milione di dollari.